Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

Esiste anche il problema delle aree occidentali della Cina dove, ad esempio,
abitano gli Uiguri, i Kazaki ed i Tajiki, tutti di religione musulmana. Le Repubbliche
Centro Asiatiche, indubbiamente, assistono questi loro affini, perseguitati, a loro dire,
dal governo cinese, che continua a far migrare in queel’area gli Han (Cinesi). Per
questo, come per la questione siberiana, l’esistenza della Shanghai Cooperation
Organization, cui aderiscono, oltre alla Russia ed alla Cina, anche le repubbliche
dell’Asia Centrale, è una garanzia che le differenze verranno risolte in quell’ambito
negoziale.
Viene poi il problema dal cosiddetto AFGPAK, cioè l’insieme costituito da
Afganistan e Pakistan, due paesi che non hanno un confine riconosciuto su base
bilaterale. L’Afganistan, infatti, non può riconoscere l’attuale linea divisoria, tracciata
un secolo fa lungo le linee di displuvio, e nota come “Linea Durand”, dal nome del
geografo che la individuò. Ciò in quanto la popolazione di etnia Pashtun abita in
ambedue i lati di quella linea.
Pensare all’unione fra i due paesi è altrettanto errato, visto il sentimento del
popolo afgano, fiero tutore della sua identità contro i più potenti nemici che hanno
tentato di sottometterlo, né tantomeno si può pensare, neanche lontanamente, ad una
spartizione del Pakistan fra Iran, India ed Afganistan, per le terribili conseguenze che
ciò avrebbe sul mondo sunnita.
In un caso come questo, l’unica alternativa ad una soluzione d’ingegneria
istituzionale è un accordo di collaborazione fra nazioni sovrane, ma per giungere ad
un tale punto, è prima necessario che queste si stabilizzino e raggiungano un livello di
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