Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

analizza l’insieme dei dati di ogni tipo, appartenenti sia all’economia, sia alla
sociologia, sia alla demografia, ma anche nell’ambito militare, suscettibili
d’influenzare la strategia generale messa in atto dallo Stato” 74 .
La geo-strategia, quindi, “prova a valutare le capacità complessive di uno Stato o
di una zona, (ma) privilegia (i fattori) permanenti nella lunga durata, al di là delle
variazioni congiunturali: i fondamenti della potenza russa rimangono, malgrado la
cancellazione passeggera” 75 di quest’ultima. Ma “la scoperta delle regolarità, o delle
costanti, non deve condurre alla fissazione geografica. L’Ammiraglio Castex ha fatto
notare che il valore dello spazio cambia in funzione dei mezzi disponibili. Bisogna
sempre guardarsi dalla tentazione del determinismo” 76 .
In definitiva, secondo l’autore, “la geo-strategia è una strategia basata sullo
sfruttamento sistematico delle possibilità offerte dai grandi spazi in termini di
estensione, di forma, di topografia, e delle risorse di ogni tipo” 77 .
Prima di concludere questa parte, è bene citare, sia pur brevemente, un altro
studioso francese, André Vigarié, ed il suo libro “Economia marittima e Geostrategia
degli Oceani”. L’autore parte dal concetto di Braudel, sull’importanza dell’ampia
circolazione, e quindi degli scambi commerciali, per sostenere che questi non sono
mai neutrali, in quanto tutte le merci “hanno impresso il segno della società che le ha
prodotte, la quale segue proprie regole nei rapporti esterni” 78 . Inoltre, nell’economia
marittima “risultano inglobati tutti i settori di sfruttamento delle risorse del mare, (per
74 Ibid.
75 Ibid. pag. 733.
76 Ibid. pag. 734.
77 Ibid. pag. 753.
78 A . VIGARIÉ. Economia Marittima e Geostrategia degli Oceani. Ed. Mursia, 1992, pag. 5.
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