Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

accesso alla Cina. Da quel momento, la Francia cominciò a sognare la conquista di
quella regione. Bisognava, però trovare un pretesto valido.
Nel 1873, quest’occasione finalmente si presentò. Un commerciante d’armi
francese, un certo Jean Dupuis, dovendo inviare “un carico d’armi al maresciallo
cinese Mâ, il quale combatteva i ribelli dello Yunnan” 447 , fu apparentemente
sottoposto a vessazioni da parte delle autorità del Tonchino. Nell’ottobre successivo,
il governatore francese della Cocincina decise d’inviare una piccola spedizione di
soccorso, composta da 56 marinai e 30 soldati di fanteria – le forze francesi a Saigon
erano molto ridotte – al comando del già noto Francis Garnier, nel frattempo
promosso Tenente di Vascello.
Questi sbarcò ad Hanoi il 5 novembre, e dovette constatare la scarsa volontà di
collaborazione delle autorità locali, che evidentemente parteggiavano per i ribelli
cinesi. Avuti altri 60 uomini di rinforzo, il giovane ufficiale decise di compiere
un’impresa apparentemente folle. “il 20 novembre, egli prese d’assalto la cittadella di
Hanoi, conquistandola, malgrado fosse difesa da 7.000 guerrieri indigeni. In poco
tempo, i suoi subordinati compirono l’opera: il 22 novembre furono occupate Hug-
yen e Ninh-Bin; il 10 dicembre Nam-Dinh. In meno di un mese, il tricolore
sventolava vittorioso sulla quasi totalità del delta del Tonchino. 180 Francesi avevano
conquistato una provincia popolata da più di due milioni di anime” 448 .
Il successo era stato, in effetti, troppo rapido. Le autorità si rivolsero ai ribelli
cinesi, appartenenti alla setta della “Bandiera Nera”, che scatenarono una
447 Ibid.
448 Ibid. pgg. 28-29.
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