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Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

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Tutte queste dotte citazioni ci <strong>di</strong>cono una cosa fondamentale: noi ci lamentiamo<br />

vuoi della nostra carenza <strong>di</strong> risorse naturali, vuoi <strong>di</strong> non avere terra sufficiente per<br />

l’autosufficienza alimentare, <strong>ed</strong> abbiamo ragione, ma non usiamo la nostra principale<br />

ricchezza, costituita dalla nostra posizione geografica.<br />

Anche questa, però, ha i suoi limiti, costituiti dall’esistenza dei tre passaggi<br />

obbligati per uscire dal M<strong>ed</strong>iterraneo, e precisamente Gibilterra, Suez e gli Stretti<br />

Turchi, uno solo dei quali appartiene ad uno Stato Membro dell’Unione Europea.<br />

Siamo quin<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare una potenza regionale dal punto <strong>di</strong> vista<br />

militare <strong>ed</strong> economico, che sono due aspetti complementari, ma non possiamo<br />

pensare <strong>di</strong> proiettare forza <strong>ed</strong> influenza al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> questi tre passaggi, senza<br />

limitazioni. La nostra proiezione verso il Corno d’Africa, infatti, si è <strong>di</strong>mostrata<br />

insostenibile, anche <strong>di</strong> fronte ad una forza limitata, come quella che la Gran Bretagna<br />

riuscì a mettere in campo contro <strong>di</strong> noi, in quel settore, nel 1941.<br />

Da questo limite, secondo alcuni, nasce la grande attenzione nostra e t<strong>ed</strong>esca verso<br />

la geo-strategia: secondo un profondo stu<strong>di</strong>oso contemporaneo, infatti, “come non si<br />

può fare a meno <strong>di</strong> osservare che l’inventore del concetto è italiano, che nel 1916<br />

l’Ammiraglio Scheer, comandante della Flotta d’Alto Mare t<strong>ed</strong>esca parla della<br />

situazione geografica militare del suo paese? Gli Italiani <strong>ed</strong> i T<strong>ed</strong>eschi si sentivano<br />

sfavoriti dalla geografia che limitava le loro possibilità <strong>di</strong> espansione. Essi erano<br />

quin<strong>di</strong> più sensibili alla componente geografica della strategia, rispetto agli autori<br />

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