Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

La lotta per l’indipendenza iniziò dopo la deposizione della regina Isabella II, nel
1868, il cui regime reazionario fu sostituito da un governo liberale; “come accade
spesso, riforme improvvise concesse a popolazioni a lungo oppresse, può aumentare
il fervore rivoluzionario” 432 , e due anni dopo, a causa delle rivolta a Cuba, la reazione
trionfò di nuovo, ed i governatori, nel tentativo di abrogare le libertà concesse,
provocarono la rivolta degli operai nell’arsenale di Cavite, nel 1872, che diede luogo
ad una feroce repressione.
Gli intellettuali filippini erano inclini a premere piuttosto per le riforme, anziché
puntare all’insurrezione; un medico e scrittore, José Rizal, organizzò un’associazione
riformista, il “Movimento di Propaganda” e, poco dopo,descrisse in un suo libro,
“Noli me Tangere”, l’oppressione spagnola del passato. Il libro, paragonato all’epoca
alla “Capanna dello zio Tom”, divenne subito popolare, galvanizzando il
nazionalismo filippino.
Malgrado i consigli di prudenza, le autorità spagnole reagirono in modo
sproporzionato, e arrestarono Rizal, confinandolo prima a Mindanao,e poi
condannandolo a morte, benché il suo programma politico non mettesse in
discussione la sovranità spagnola, e la conseguenza fu che la frangia più radicale
ebbe il sopravvento. Un’altra insurrezione, capeggiata da Andrés Bonifacio,
fondatore della società segreta Katipunan, era alle porte, e scoppiò quindi nel 1896,
quando il movimento fu tradito da un sacerdote, costringendo quindi Bonifacio a
432 Ibid.
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