Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

dell’indipendenza della Mongolia Esterna, “che da quasi trent’anni gravitava
nell’orbita sovietica” 303 .
Infine, è stata ripresa, dopo secoli, la presenza cinese nell’Africa dell’Est, sempre
alla ricerca di materie prime ed energia. Questo fatto, che riprende i rapporti
commerciali esistenti fin dal XV secolo, ha creato allarme nei circoli economici
europei, che avevano sollevato il sospetto di una concorrenza sleale, ma si è notato
che la Cina suscita le stesse opposizioni che suscitano gli Europei, ed alcuni delegati
e tecnici cinesi hanno dato la vita, per queste collaborazioni.
La strategia del governo cinese è chiara: senza gli eccessi del XV secolo, si cerca
di stabilizzare il paese, ammodernarlo a tappe forzate, in modo da evitare di essere
colonizzato, come accadde nel XIX secolo, nonché di cadere preda delle sue
contraddizioni interne. Per ottenere questo, sono favoriti gli investimenti stranieri – il
che comporta un atteggiamento moderato e rassicurante in politica estera – ma si
cerca anche di diminuire il deficit energetico, e questo non può essere fatto in modo
indolore. La Shanghai Cooperation Organization, ad esempio, è l’unico forum di
discussione inter-asiatica, aperto a terzi, una struttura che promette di diventare un
ammortizzatore dei conflitti nell’area.
Le due linee di possibile frattura sono quindi la zona della Siberia, dove il rischio
di un contenzioso, anche violento, con la Federazione Russa, è significativo, anche se
il governo cinese fa tutto per evitarlo, ed il Mar Cinese Meridionale, dove peraltro i
303 M. SABATTINI e P. SANTANGELO. Op. cit, pag. 612.
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