Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

Grazie a questi trattati la strategia è divenuta, lentamente, una scienza empirica,
come la medicina, basandosi sull’osservazione intelligente degli eventi. Come tutte le
discipline dello stesso tipo, la strategia non darà mai una risposta assoluta a tutte le
domande, ma si pone come guida, come metodo per ragionare correttamente, al fine
di ottenere il successo. Infatti, l’attore principale rimane sempre il genio, quell’essere
umano capace di sconvolgere i piani avversari con la forza dell’intuizione.
Il genio della guerra, peraltro, è sempre stato un personaggio difficile da
identificare preventivamente, ed in questo la strategia si differenzia rispetto agli altri
campi dell’azione umana: un pittore o un medico illustre sono infatti individuabili
con relativa facilità, grazie alle loro opere precedenti, mentre lo stratega viene messo
alla prova solo al momento decisivo, ed i governi devono scommettere sul leader
militare che hanno prescelto, senza avere neanche un minimo di confidenza sulle sue
qualità di vincere.
Oltretutto, anche qualora sia stato possibile identificare il genio, non si è mai
sicuri che questi conservi nel tempo questa sua genialità: se si prende, ad esempio,
Napoleone si vede che la sua caduta fu provocata da un errore gravissimo. Come nota
infatti uno scrittore, “egli, il grande maestro della concentrazione (delle forze)
procedette col dividere le sue forze fra i due estremi dell’Europa (la Spagna e la
Russia). I risultati sono ben noti a tutti” 3 .
Quindi, la scienza strategica è destinata soprattutto a fornire una guida al leader,
affinché egli eviti gli errori più grossolani, e conduca le sue forze nel modo migliore.
3 A.T. MAHAN. The influence of Sea Power upon the French Revolution and Empire. Ed. Samson Low, 1894. Vol II,
pg. 402.
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