Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

La lezione del passato è stata sempre presente, nella difficile vita di quella
nazione; non a caso, nel 1925, la Turchia firmò un trattato di mutua difesa con
l’Unione Sovietica, e poi, nel 1936, riuscì a regolare la questione degli Stretti in
modo soddisfacente per tutti. Ancora, nel 1940, il governo si guardò bene dal
lasciarsi coinvolgere nella Seconda Guerra mondiale. Quando poi, nel 1946, l’Unione
Sovietica, imbaldanzita dalla vittoria, denunciò il trattato del 1925, la Turchia si
preoccupò di trovare nuovi alleati, giungendo a legarsi prima con Grecia e
Jugoslavia, e quindi ad entrare nella NATO.
A conclusione di questa breve ricapitolazione del declino e della caduta
dell’impero ottomano, è bene fare alcune considerazioni. Anzitutto, come abbiamo
visto, l’Occidente non ha mai avuto una linea di condotta costante verso il governo
ottomano, a parte l’attenzione al recupero dei crediti nei confronti della Sublime
Porta.
Molto lo si deve alle divisioni fra le potenze europee, un po’ deve essere attribuito
ai comportamenti ondivaghi del regime ottomano, che nel secolo XIX oscillò fra
tentativi riformisti (periodo del Tanzimat) ed un ritorno all’autocrazia, con Abdul
Hamid II. La causa prima della decadenza e del crollo successivo risiede però
nell’incapacità di cooptare le popolazioni, e non solo quelle cristiane. Abbiamo
parlato un poco di alcune repressioni, almeno di quelle che hanno costretto
l’Occidente ad intervenire, ma queste si sono scatenate più volte anche contro le
componenti mussulmane, con esiti altrettanto disastrosi.
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