Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

altrimenti per proteggere la Nazione “dalla violenza e dalle invasioni di altre società
indipendenti”, è stata ed è sempre, l’obiettivo principale dell’isolazionismo.
È giusto riconoscere che tale situazione fu di fatto conseguita e mantenuta con
successo dalla Cina e dal Giappone per un lungo periodo di tempo, ma era destinata a
finire con una rude sveglia per ambedue le Nazioni. Questo accadde quando il livello
tecnologico di altri Paesi nel mondo permise a questi ultimi di perseguire una grande
strategia espansionista, usando gli strumenti militare ed economico, ed entrare in
contatto con un mondo così pietrificato.
Potreste pensare che un tale tipo di politica tanto radicale sia qualcosa di molto
lontano dal nostro mondo e dai nostri tempi. Il fatto di aver utilizzato questi esempi
del passato, riguardanti due Paesi asiatici, potrebbe inoltre darvi l’impressione che si
tratti di qualcosa profondamente alieno alla mentalità occidentale.
Vi sono peraltro interessanti, ancorché limitate applicazioni passate di questa politica
anche nella nostra parte del globo, anche in tempi relativamente recenti. Inoltre è
bene notare che questi sentimenti filo-isolazionisti, anche dopo che questa politica sia
stata abbandonata, rimangono radicati in fondo al modo di pensare collettivo di una
Nazione per secoli, come se essi fossero ancora ricordati come la soluzione a tutti i
suoi problemi. Questo, infatti, accade specialmente quando la Nazione incontra
difficoltà nelle sue relazioni esterne. Non ci si può esimere da ritenere che tale
atteggiamento, imbevuto di pessimismo ed orgoglio ferito, è in un certo senso simile
al tentativo di un bambino di cercare di isolarsi dagli altri, in conseguenza vuoi di una
delusione o di uno smacco.
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