Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

Da “oltre un quarto di secolo, le forze dello zar avevano dovuto combattere i
bellicosi montanari della Transcaucasia occidentale ed erano solo in parte riuscite a
soggiogarli. Quando le navi da guerra inglesi comparvero sulle coste della Circassia,
bastò un energico appello di Sciamyl, loro capo, per chiamarle alle armi e condurle
alla battaglia. (Questi) si presentò a Tiflis con una formidabile orda dei suoi banditi
(!), e scomparve di nuovo nei recessi delle montagne con ricco bottino e con molti fra
i più importanti personaggi del luogo fatti prigionieri” 198 .
L’esercito russo dovette fare precipitosamente marcia indietro, trovandosi con le
sue linee di comunicazione interrotte. Anche se, per l’inefficienza turca, l’anno
successivo fu possibile assediare di nuovo e prendere Kars, che si arrese il 24
novembre 1855, e lo stesso Sciamyl fu poi catturato e messo a morte nel 1859,
nondimeno il ricordo di questa impresa dura ancora fra i Ceceni, fra i quali Sciamyl è
diventato il nome proprio più diffuso.
Ritorniamo un attimo all’espansione russa verso la Siberia. In quegli anni,
l’espansione russa verso Est non attrasse molto l’attenzione europea, ma fu forse
l’evento più significativo del regno dello zar Alessandro II:
“nel 1847, l’energico ed ambizioso conte Nicolaj Muraviev (in seguito noto come Muraviev
dell’Amur) divenne governatore della Siberia orientale. Egli promosse l’avanzata russa nella
regione dell’Amur e approfittò della disperata situazione della Cina, in guerra con Gran Bretagna e
Francia e sconvolta da una ribellione, per imporre al Celeste Impero due trattati quanto mai
vantaggiosi per l’impero zarista: quello di Aigun del 1858, con il quale la Cina cedeva la riva
sinistra dell’Amur, e quello di Pechino del 1860, con cui la Cina cedette la regione dell’Ussuri. Le
198 Ibid. pag. 107.
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