Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

l’ansia assunsero notevoli proporzioni” 141 . Da quel momento, questo fattore
psicologico, il senso d’inferiorità che gli islamici provavano verso questi guerrieri
biondi e grossi, ebbe la sua importanza in tutti gli avvenimenti e gli scontri
successivi.
L’esercito imperiale, come concordato, riprese possesso dell’Anatolia
occidentale, mentre i Crociati occupavano la sua parte meridionale, da Edessa ad
Iskenderun, mettendosi quindi in condizione di ricevere via mare i rinforzi ed i
rifornimenti. La conquista di Antiochia, e quindi quella di Gerusalemme, compiuta il
15 luglio 1099, grazie anche all’ausilio dei marinai genovesi, fu una serie di atti
eroici, seguiti da un’orgia di distruzione e di massacri.
Nota uno scrittore nostro contemporaneo che: “il sacco di Gerusalemme (fu) il
punto di partenza di una ostilità millenaria tra l’Islām e l’Occidente. Occorrerà
attendere circa mezzo secolo prima che l’Oriente arabo si mobiliti contro l’invasore e
che la chiamata alla Guerra Santa lanciata dal qādī di Damasco nella Cancelleria del
Califfo sia celebrata come il primo atto solenne della resistenza” 142 .
In definitiva, il fatto che il regno, o meglio “l’Avvocatura della Chiesa del Santo
Sepolcro”, sia durato quasi un secolo, fino al 1187, è già un vero e proprio miracolo,
una sfida all’impossibile, legata più alla debolezza e alla disunione delle varie
componenti del potere islamico nella regione, che non ad una capacità di imporsi in
modo stabile nella zona; malgrado i rifornimenti ed i rinforzi, che giungevano
141 Ibid. pag. 32.
142 Ibid. pag. 12.
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