Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

concedere, nel 1868, uno statuto speciale che dava ai Cristiani un ruolo più
importante nel governo locale. Più decisivo, peraltro, fu l’ultimatum, emanato l’11
dicembre 1868 dalla Sublime Porta al governo greco, una mossa che costrinse
quest’ultimo ad arrestare il flusso di armi e rifornimenti, trasportati sull’isola da una
miriade di barchette, e precipitarsi ad organizzare la difesa nazionale. La rivolta
dell’isola, in tal modo, perse il suo impeto e fu alla fine sconfitta un anno dopo.
Passarono molti anni, ma la situazione a Creta continuava ad essere estremamente
tesa. Un’altra rivolta, nel 1889, era stata soffocata in un bagno di sangue. Nel 1896,
di nuovo, il sultano Abdul Hamid, che aveva abrogato le concessioni fatte dal suo
predecessore alla popolazione, causando quindi un significativo innalzamento della
tensione nell’isola, colse l’opportunità (della repressione della rivolta armena) per
incoraggiare la minoranza mussulmana, richiamando il governatore di creta, che era
un Cristiano, quello stesso Alexander Caratheodory che lo aveva servito così
lealmente a Berlino, nominando un Mussulmano al suo posto.
Non fu una sorpresa che si verificasse un’ennesima rivolta. Le potenze europee, in
un tentativo disperato per prevenire la crisi, concordarono di dispiegare una flotta
multinazionale nella Baia di Suda, ma la rabbia in Grecia era tale che il re dichiarò
guerra alla Sublime Porta nel 1897, dopo aver rifiutato, poco saggiamente come gli
eventi dimostrarono, una proposta delle potenze di garantire uno stato di autogoverno
all’isola, sia pure sotto la sovranità nominale ottomana.
Il re aveva grandemente sottovalutato la potenza nemica. Da alcuni anni, in
conseguenza delle relazioni amichevoli stabilite fra l’imperatore Guglielmo II ed il
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