Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

vita, mentre molte altre sono state costrette ad accettarla come una misura
permanente, soprattutto per effetto di trattati. Gli Stati Uniti del XIX secolo, la
Svizzera, la ex Jugoslavia e la Svezia appartengono al primo gruppo, mentre il
Belgio, prima della Prima Guerra Mondiale, e l’attuale Austria sono buoni esempi di
neutralità imposta dall’esterno, da un trattato internazionale.
Durante la Guerra Fredda, peraltro, i Paesi che rifiutavano ogni legame permanente
con uno dei due blocchi contrapposti si sentirono costretti ad unire le forze, per
evitare di venire condizionati, uno alla volta, dalle cosiddette Super Potenze. Essi
presero la denominazione di Paesi Non–Allineati, si unirono in un gruppo non
compatto, e tentarono di concordare posizioni comuni, specialmente in occasione
delle crisi più serie, che tormentarono quel periodo storico.
Il fatto che essi ebbero di rado successo in questa impresa non detrae nulla alla
validità di questa politica. La loro influenza moderatrice, infatti, fu benefica durante
tutto quel periodo, dato che ambedue i blocchi contrapposti, specialmente
nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, provarono di frequente ad ottenere il
consenso dei Non–Allineati in favore — o contro — quei progetti di risoluzione
ONU presentati da una delle maggiori Potenze.
Ma cosa significa la neutralità in termini militari? E quale è la grande strategia da
attuare nel perseguimento di questa politica? Procediamo con ordine. Con il
commercio e le relazioni diplomatiche in pieno sviluppo, l’assetto militare deve
essere tale da fornire una dissuasione credibile contro ogni atto di prepotenza,
compiuto da Potenze più grandi, sia esso una minaccia di invasione oppure ogni altra
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