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Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

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<strong>di</strong>minuzione della <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> manodopera e soprattutto il progressivo aumento dei costi del<br />

sistema assistenziale sono elementi che possono inesorabilmente compromettere i margini <strong>di</strong><br />

crescita <strong>di</strong> tutto il sistema paese. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> tutti gli altri Stati altamente industrializzati e<br />

benestanti che invecchiano anch’essi progressivamente, ma tendono a colmare il fabbisogno <strong>di</strong><br />

manodopera con l’immigrazione <strong>di</strong> massa, il Giappone punta tutto sulla tecnologia,<br />

sull’automazione e sulla robotica” 395 .<br />

Va detto che questa inversione <strong>di</strong> tendenza della crescita demografica è avvenuto<br />

molto tar<strong>di</strong>, rispetto a situazioni analoghe <strong>di</strong> altri paesi. Si ricordava all’inizio che il<br />

Giappone, con meno <strong>di</strong> 400.000 chilometri quadrati <strong>di</strong> territorio ha una popolazione<br />

<strong>di</strong> ben 126 milioni <strong>di</strong> abitanti, con una densità quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> oltre 315 abitanti per<br />

chilometro quadrato, contro i 200 dell’Italia. Questo, peraltro, rende ancora più<br />

elevato l’onere previdenziale, prima che il tasso <strong>di</strong> natalità aumenti <strong>di</strong> nuovo.<br />

Di fronte alle turbolenze dei mercati, in questi ultimi anni il Giappone “grazie a<br />

profonde riforme (ha potuto fronteggiare) la crisi degli anni novanta che ha investito<br />

tutte le economie delle Tigri asiatiche. Il tra<strong>di</strong>zionale corporativismo su cui si<br />

impernia la vita politica giapponese ha posto mille bastoni tra le ruote della riforma e<br />

rapidamente la popolarità del premier è crollata. Ma una <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> rinnovamento si<br />

è imposta ugualmente. Lo Stato interventista, protezionista e nazionalista, che<br />

esprimeva un capitalismo corporativo, lo Stato che in nome del consenso privilegiava<br />

gli interessi particolaristici, accettava l’inerzia, la corruzione e lo sperpero <strong>di</strong> denaro<br />

pubblico, ha fatto un passo in<strong>di</strong>etro. Il sistema finanziario è stato ristrutturato, è<br />

cambiato soprattutto il mondo del lavoro con la fine del mitico impiego a vita, fatto <strong>di</strong><br />

395 Ibid. pag. 143.<br />

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