Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

dodicesima potenza economica mondiale, molto al di sotto dell’Italia in termini di
PIL, e quindi vi è ancora poco da distribuire.
Malgrado questa povertà e disuguaglianza sociale - una situazione che avrebbe
portato qualsiasi altro paese a cadere in preda a violente convulsioni interne - in
India, invece, non vi sono stati finora tumulti o violenze per questo motivo, tanto che,
spesso, chi la vuole destabilizzare deve importare attentatori dall’estero. L’attentato
di Mumbai, infatti, ci ha indicato proprio questo, dato che non sarebbe opportuno
trascurare.
Se a questo si aggiunge che le infrastrutture sono migliorate poco dai tempi del
colonialismo, e sicuramente sono ora terribilmente indietro rispetto alle esigente di
uno sviluppo economico basato sull’alta tecnologia (High Tech), il fatto che questo
settore occupi un milione di addetti mostra l’ingegnosità e l’adattabilità degli Indiani,
capaci di ottenere risultati brillanti, malgrado le difficili condizioni al contorno.
Oltretutto, sono già due le megalopoli, quelle per intenderci con più di dieci milioni
di abitanti, e quindi per definizione possibili focolai di epidemie e disordini.
Quindi, da una parte si finisce per rimanere scettici per tanto entusiasmo nei
confronti dell’India come potenza mondiale, tanto che è stato correttamente coniato
per l’India il termine di “grande potenza povera, contraddizione in termini che non si
riesce ad inserire nei consueti schemi geopolitici e che consiglia prudenza quando si
parla con ottimismo del futuro del paese” 463 .
463 Ibid. pag. 134.
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