Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

apparizioni di vascelli portoghesi al largo della costa, non ci fu alcuna seria
ricostruzione di una Marina imperiale. La difesa terrestre era tutto ciò che era
necessario, ragionavano i mandarini, e comunque non era stato forse proibito del tutto
il commercio marittimo?” 229 .
In effetti, i risultati disastrosi che questa politica comportava, nel lungo termine,
cominciarono ad essere evidenti anche alla leadership del paese. Infatti, “i canali
erano stati fatti decadere, l’esercito fu periodicamente lasciato senza nuovi
equipaggiamenti, gli orologi astronomici furono trascurati, le ferriere caddero
gradualmente in abbandono. L’agricoltura intensiva e l’uso di terreni scarsamente
produttivi ebbe difficoltà sempre maggiori a tenere il passo con la forte crescita della
popolazione” 230 .
Per questo, fu gradualmente riaperto il commercio estero: “ai Portoghesi fu ceduto
in prestito nel 1557 un lembo di territorio presso Macao, perché potessero fare i
preparativi per il viaggio di ritorno. Dalle loro colonie d’Africa e d’India i Portoghesi
portarono in Cina le spezie e le barattarono con stoffe di seta, porcellana e lacca, che
in Europa trovarono facile smercio” 231 .
Parallelamente, anche i missionari cristiani si erano stabiliti nel paese: “la prima
comunità cristiana fu fondata a Nanchino nel 1569; seguì quella di Pechino nel
1600” 232 . Determinante fu, a questo fine, la visita del “dotto padre gesuita, Matteo
229 P. KENNEDY. Op. cit. pag. 8.
230 Ibid. pgg. 9-10.
231 H. S. HEGNER. Cina: ieri, oggi, domani. Ed. Sansoni, 1966, pag. 15.
232 Ibid.
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