Relazioni Pol. - Strat. fra Oriente ed Occidente - Università di Trieste ...

all’espansione verso il Caucaso; bisognò attendere l’insurrezione della Grecia e la
vittoria di Navarrino, perché il moto verso sud riprendesse, con la brillante campagna
di Adrianopoli del 1828-1829, in cui la flotta russa sbarcò due volte dei corpi
d’armata alle spalle dello schieramento ottomano, in Romania prima ed in Bulgaria
dopo.
Anche le forze russe, basate in Georgia, al comando “del generale Paskievich, uno
dei più capaci ed illustri fra i condottieri moderni” 196 presero, prima dell’inverno, la
fortezza costiera di Poti, prendendo poi Kars, Akhalkali, ed Akhalsik, nell’interno del
Caucaso, fino a conquistare Bayazid, dove decise di svernare, non essendo più
possibile procedere, data la neve che copriva quella zone impervia e montagnosa.
La primavera successiva, anche a fronte di truppe turche notevolmente rafforzate,
il generale “batté completamente, benché alla spicciolata,le forze di gran lunga
superiori che incontrò” 197 , conquistando poi la città di Erzerum e spingendosi fino nei
pressi di Trebisonda. Questa campagna fruttò, al tavolo della pace, poco o niente nel
settore asiatico, tanto che furono restituite ai Turchi quasi tutte le fortezze prese in
quei due anni, esclusa naturalmente Poti.
Durante la successiva guerra di Crimea, del 1853-1855, fu quindi necessario
assediare di nuovo Kars; questa volta, però, la situazione era diversa, sia perché, dopo
l’intervento delle potenze europee, la flotta russa era stata autoaffondata per rendere il
porto di Sebastopoli inutilizzabile, e quindi la campagna militare non godeva più di
appoggio e sostegno dal mare, sia, soprattutto, avvenne un evento imprevisto.
196 C. E. CALLWELL. Gli Effetti del Dominio del Mare sulle Operazioni militari da Waterloo in poi. Ed. Forum
Relazioni Internazionali, 1996, pag. 62.
197 Ibid. pag. 64.
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