31.05.2013 Views

PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA

PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA

PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

una delucidazione della temporalità iletica 589 . Tuttavia, sulla base di indicazioni<br />

di natura anche soltanto cronologica, essendo le pagine nelle quali si enuncia il<br />

principio di una Ausschaltung del tempo obbiettivo databili 1904 e quindi<br />

precedenti una piena tematizzazione della nozione di epochè, che avverrà solo<br />

intorno al 1913, con la pubblicazione del I Libro delle Ideen 590 , si potrà osservare<br />

che il tempo “fenomenologico”, vale a dire il tempo che appare in connessione<br />

con i vissuti di questa apparizione, non è affatto eo ipso identico alla “messa in<br />

parentesi” dello statuto d’essere e di esistenza del tempo obbiettivo; ciò che<br />

rileva è, piuttosto, «il cambiamento d’orientamento del tempo obbiettivamente<br />

costituito verso i fenomeni costitutivi del tempo» 591 . Questi ultimi hanno il loro<br />

primo ed essenziale ambito entro la sfera della «apparizione [Erscheinung]»,<br />

come Husserl stesso sostiene nel testo n. 41, allegato alle Zeitvorlesungen. In<br />

queste pagine, nelle quali il filosofo torna a meditare sul concetto di apparizione,<br />

dopo che, negli anni di Göttingen (1901-1916), vi aveva atteso con «qualche<br />

imbarazzo», dal momento che codesto concetto era allora parso «escludere<br />

qualsiasi carattere temporale», essendo sempre la medesima apparizione a<br />

589 P. Ricoeur, Temps et récit III. Le temps raconté, Seuil, Paris 1985; trad. it. di G. Grampa,<br />

Tempo e racconto III. Il tempo raccontato, Jaca Book, Milano 1988, in part. pp. 39-42, dove si<br />

sottolinea che l’impressione bruta di un atto intenzionale che costituisce l’analisi iletica, ossia<br />

della materia, genera aporie tali da rendere la fenomenologia contraria allo statuto della<br />

percezione. D. Frank ha invece sostenuto che l’analisi della costituzione del tempo<br />

fenomenologico debba di necessità volgersi «verso i dati iletici», poiché solo in questi ultimi<br />

hanno dimora quei vissuti iletici per i quali tutti i vissuti in generale sono coscienti e possono<br />

essere offerti alla riflessione. Infatti la regione iletica rappresenta a quest’altezza della riflessione<br />

di Husserl un’anticipazione di quell’archi-regione racchiusa nella “hyle originaria”, nella quale<br />

«si dissolverà lo schema ilo-morfico che sostiene il concetto di costituzione» (Id., Dramatique<br />

des phénomènes, Puf, Paris 2001, pp. 13-14 passim; ma cfr. pure pp. 17-18). D’altra parte M.<br />

Frank ha, a sua volta, definito la dimensione iletica in quanto tale come «il punto oscuro [den<br />

dunklen Punkten] del pensiero husserliano», irriducibile «residuo terreno [Erdenrest]», anche<br />

dopo il compiersi della messa in parentesi fenomenologica (Id., Zeitbewußtsein, Verlag Günther<br />

Neske, Pfullingen 1990, p. 29); un’opinione, questa, condivisa pure da M. Henry, il quale in<br />

Fenomenologia materiale, cit., in part. pp. 70-73, sostiene che Husserl, nel I Libro delle Ideen<br />

procede, nel definire i dati iletici, senza rigore: «non si tratta solamente di imbarazzi<br />

terminologici, ai quali la gran parte dello sviluppo è consacrata, senza che ne risulti alcun<br />

chiarimento veritiero: questo imbarazzo risulta precisamente da una questione di essenza, che si<br />

trova incessantemente elusa», dacché «o è il fenomenologo che riflette sui data di sensazione e,<br />

in maniera privilegiata, sul ruolo di materia che essi giocano nella percezione, e allora è<br />

precisamente in questa riflessione e così in un’intenzionalità specifica che egli li afferra, in<br />

un’evidenza che non appartiene originalmente all’elemento impressionale in quanto tale (…).<br />

Oppure vogliamo sapere ciò che essi sono prima della presa riflessiva e allora non lo veniamo a<br />

sapere».<br />

590 Cfr. E. Husserl, Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie.<br />

Erstes Buch, pp. 53-57; trad. it. pp. 67-73, §§ 31-32.<br />

591 A. Schnell, Temps et phénomène. La phénoménologie husserlienne du temps (1893-1918),<br />

Georg Olms Verlag, Hildesheim-Zürich-New York 2004, p. 78.<br />

140

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!