PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA
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possa avere una prospettiva nella quale «sempre la presenza di sé a sé si risveglia<br />
dalla propria identità di stato e si presenta ad un io "trascendente<br />
nell'immanenza"» 81 , implica, infatti, che l'io si ponga già da sempre in quanto<br />
forma e in quanto modo di essere 82 : l'io «non è mai intorpidito fino all'assenza.<br />
Anche nella passività della coscienza, là dove non si può parlare del sapere<br />
propriamente detto, l'Io veglia» 83 . Il vegliare dell'io rappresenterebbe, dunque,<br />
l'elemento che dà fondamento, anche nella sua latenza, alla geografia degli stadi<br />
che dal sonno conducono fino ad una esistenza pienamente desta. In Erfahrung<br />
und Urteil, Husserl esprime l'accezione che il verbo "vegliare", così inteso,<br />
dovrebbe conoscere come un «dirigere lo sguardo a qualcosa [auf etwas den<br />
Blick richten]» 84 , ma invero, tale significato merita, per poter essere<br />
autenticamente compreso, di alcune precisazioni.<br />
«Forse l'immobilità delle cose che ci circondano è imposta loro dalla nostra certezza che<br />
si tratta proprio di quelle cose e non di altre, dall'immobilità del nostro pensiero nei loro<br />
confronti» 85 .<br />
Il passo di Du côté de chez Swann coglie con eleganza letteraria quanto la<br />
riflessione speculativa di Husserl consegna a diversi luoghi della sua opera. Se<br />
ne seguirà lo sviluppo sulla base di quanto emerge, in particolar modo, da<br />
81 E. Lévinas, De la coscience à la veille. A partir de Husserl, in Id., De Dieu qui vient à l'idée,<br />
Vrin, Paris 1982; trad. it. di G. Zennaro, Dalla coscienza alla veglia a partire da Husserl, in Di<br />
Dio che viene all'idea, Jaca Book, Milano 1983, pp. 31-51, qui p. 40.<br />
82 E. Lévinas, L'Œuvre de Edmund Husserl, in Id., En découvrant l'existence avec Husserl et<br />
Heidegger, Vrin, Paris 1967; trad. it. di F. Sossi, L'Opera di Edmund Husserl, in Scoprire<br />
l'esistenza con Husserl e Heidegger, Cortina, Milano 1998, pp. 3-57, qui p. 43.<br />
83 E. Lévinas, Di Dio che viene all'idea, cit., p. 42. A codeste pagine levinasiane ha dedicato un<br />
esaustivo commento P. A. Rovatti, il quale, in particolare, ha rilevato come in esse si possa<br />
misurare lo sforzo di muovere, attraverso la lezione husserliana, «dal mondo della luce,<br />
dall'ipostasi, dal soggetto come "sostantivo", dal qui e ora della nostra presenza mondana (...)<br />
verso un orizzonte costitutivo in cui la soggettività, tentando di "retro-scendere" al di qua di ogni<br />
impaccio mondano, si costituisce in un' esperienza, già da sempre preliminare, che ne mette in<br />
dubbio il concetto stesso ma che contemporaneamente e proprio per questo indica una direzione<br />
ineliminabile: la necessità, per trovare un "senso" alla soggettività, di procedere contro ogni<br />
senso già costituito e la nozione stessa di senso» (Id., L'insonnia. Passività e metafora nella<br />
"fenomenologia" di Lévinas, in «aut-aut», 209-210, 1985, pp. 61-78, qui pp. 72-73; ma dello<br />
stesso Rovatti si veda pure il capitolo, Lévinas: l'insonnia, in Id., Il declino della luce. Saggi su<br />
filosofia e metafora, Marietti, Genova 1988, pp. 93-111; mentre, per una interpretazione più<br />
generale della fenomenologia husserliana da parte di Lévinas, cfr. F. Aubay, Conscience,<br />
immanence et non-présence: E. Lévinas, lecteur de Husserl, in «Alter», 1, 1993, pp. 297-318, in<br />
part., per le annotazioni su De la coscience à la veille, pp. 311-312; nonché A. Paperzak,<br />
Phenomenology-Ontology-Metaphysics: Levinas'perspective on Husserl and Heidegger, in «Man<br />
and World», 16, 1983, pp. 113-127, in part. pp. 114-120).<br />
84 E. Husserl, Erfahrung und Urteil. Untersuchungen zur Genealogie der Logik, hrsg. v. L.<br />
Landgrebe u. F. Meiner, Klaassen Verlag, Hamburg 1948, p. 83; trad. it. di F. Costa, Esperienza<br />
e giudizio. Ricerche sulla genealogia della logica, Bompiani, Milano 1995, p. 72.<br />
85 M. Proust, Du côté de chez Swann, cit., p. 6; trad. it. p. 8 (corsivo nostro).<br />
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