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PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA

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di Husserl, secondo la quale «tutta la vita umana e analogamente animale nello<br />

stato di veglia e sonno appartiene all'unità di una veglia universale che si<br />

costituisce sempre di nuovo» 232 , non parrebbe avere presa la distinzione posta fra<br />

mondo onirico e mondo della veglia, poiché entrambi apparterrebbero ad un<br />

medesimo manifestarsi della veglia in generale. Nella prospettiva aperta da<br />

Husserl, la de-corporeità non sarebbe elemento di per sé sufficiente ad escludere<br />

il valore d'essere della veglia, dal momento che questa, nella sua accezione<br />

universale, parrebbe operare come la possibilità di una modificazione radicale<br />

destinata ad essere la caratteristica principale della coscienza. Anteriori<br />

all'intenzionalità, irriducibili ad una intuizione, le modificazioni della veglia<br />

universale rappresentanto il gioco dell'apparizione e della sparizione nella sua<br />

totalità: «se non vi fossero codeste modificazioni, la differenza enigmatica<br />

dell'essere e dell'apparenza non sarebbe concepibile» 233 . Segnatamente, Husserl<br />

include la veglia universale e le sue correlative modificazioni «nell'unità di una<br />

singola connessione di motivazione della temporalità interna (storico-temporale),<br />

che in parte è un intreccio di motivazione della simultaneità (...), in parte della<br />

successione» 234 . Pertanto, non si dirà, come invece altri ha sostenuto, che la<br />

veglia universale «non subisce il flusso del tempo», avendo essa un carattere<br />

affatto imprevedibile e sempre di là da venire 235 ; bensì, si riterrà opportuno<br />

ascrivere l'orizzonte temporale della veglia universale entro quell'alveo che, nel<br />

Ms. C 13, Husserl definisce come «pre-tempo [Vor-Zeit]», in quanto forma non<br />

ancora compiuta di oggetto esperimentato ed esperimentabile, nel flusso di<br />

coscienza, dall'«io vivente» 236 . È in questa sola dimensione che la vigilanza<br />

tagliare il nostro legame con l'esistenza (...). Questo taglio è una smaterializzazione, un illusorio<br />

congedo da tutto ciò che in noi resiste, fa corpo» (Ivi, p. XIV). Ma, al riguardo, si veda pure il<br />

contenuto del colloquio tra Lévinas e B. Révillon, De l'utilité des insomnies, in Id., Les imprévus<br />

de l'histoire, Fata Morgana, Montpellier 1994, pp. 199-202.<br />

232 E. Husserl, Zur Phänomenologie der Intersubjektivität. Dritter Teil (1929-1935), cit., p. 618;<br />

trad. it. p. 89.<br />

233 R. Duval, La durée et l'absence. Pour une autre phénomenologie de la conscience du temps,<br />

in «Revue de sciences philosophiques er théologiques», 4, 1981, pp. 521-571, qui p. 526.<br />

234 E. Husserl, Zur Phänomenologie der Intersubjektivität. Dritter Teil (1929-1935), cit., p. 618;<br />

trad. it. p. 89.<br />

235 R. Duval, Traverses et traversées du temps: de la conscience à la vigilance, in «Revue de<br />

sciences philosophiques er théologiques», 2, 1985, pp. 169-224, qui pp. 171-172, dove, a titolo<br />

esemplificativo, si cita, fra l'altro il Vangelo (Mt., 24, 42-44): «Vegliate, dunque, perché non<br />

sapete in qual giorno verrà il vostro Signore. Considerate però questo: se il padre di famiglia<br />

sapesse in quale veglia della notte deve venire il ladro veglierebbe e non si lascerebbe sfondare la<br />

casa. Perciò anche voi siate preparati, perché il Figlio dell'uomo verrà all'ora che voi non<br />

supponete», connotando messianicamente il tempo della veglia come evento preparato fin da<br />

principio, e di cui, tuttavia, non può mai conoscersi il momento di inveramento, a meno di un suo<br />

scadimento nell'ordinaria oggettività temporale.<br />

236 E. Husserl, Späte Texte über Zeitkonstitution (1929-1934). Die C-Manuskripte, cit., p. 269: «Il<br />

flusso primigenio è uno stabile costituire primigenio: in questo è costituito il "flusso di<br />

coscienza" nella sua primigenia temporalità. Certo questo è bene intenderlo: esso è un pre-tempo,<br />

il quale non ha ancora alcuna forma di oggetto per l'io vivente in questo flusso di coscienza, che è<br />

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