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PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA

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individuzione temporale e del carattere del tutto irreversibile della serie delle fasi<br />

temporali 923 , quando nella riduzione fenomenologica del flusso di coscienza si<br />

perviene ad un presente vivente, si constata una direzione della serie dei presenti<br />

che è vincolata alla temporalità immanente. Ma invero ciò varrebbe unicamente<br />

per i punti del presente originario o attuale 924 , poiché i modi di obiettivazione<br />

peculiari al presente vivente sarebbero – come Husserl stesso esplicitamente<br />

afferma – di ordine diverso rispetto a quello rappresentato dalla temporalità<br />

immanente: «In ogni caso abbiamo più ordini temporali immanenti, tra cui<br />

necessariamente uno è il primo, la forma dell’ente temporale, il quale nel suo<br />

contenuto d’essere non racchiude in se stesso nulla di quella intenzionalità<br />

attraverso cui l’essere temporale si costituisce come temporale» 925 . La<br />

puntualizzazione consente di mostrare la distanza che separa una considerazione<br />

degli oggetti temporali immanenti e insieme dei modi dell’intenzionalità<br />

ritenzionale, considerazione che permeava le analisi consegnate alle lezioni del<br />

1905 926 , da quella che, all’opposto, induce a tenere distinti il livello<br />

dell’obiettivazione del presente vivente e quello della sua forma, fino al punto<br />

da dover riconoscere che l’ultimo livello costitutivo della temporalità non è<br />

toccato da alcuna intenzionalità 927 . Più esattamente, Husserl definisce questa<br />

forma un’unità indivisibile, non divisibile in tratti che possano stare a sé, e non separabile in fasi<br />

che possano stare a sé, in punti della continuità. (…). Possiamo anche dire, con evidenza, che<br />

questa continuità, per la sua forma, è in certo modo immutabile».<br />

923 Cfr. ivi, p. 229; trad. it. p. 242.<br />

924 E. Husserl, Die Bernauer Manuskripte über das Zeitbewusstsein, cit., pp. 274-274: «Se<br />

consideriamo, però, questa continuità dei presenti viventi (uno in quanto momentaneo, ed<br />

insostenibile come attuale, tutti gli altri come passati), allora essi costituiscono altresì, come già<br />

abbiamo detto, un dato “obiettivo”, sempre nuovamente identificabile e possiamo ancora dire: in<br />

queste assunte identità (ogni presente era un identico, che si presentava in una innumerevole<br />

quantità di “passati” in modo intenzionale) i presenti viventi sono in una immanente forma<br />

temporale stabile, la quale è da distinguere dalla forma temporale messa prima in rilievo, ma<br />

nella “coincidenza” con essa. Come già abbiamo visto: poiché ogni punto della presenza<br />

originaria determina, in ogni compiuto presente, un punto del tempo della presenza originaria e<br />

d’altra parte esso è il punto focale di un orizzonte da esso inseparabile e insieme con questo<br />

orizzonte è nuovamente soltanto un punto, esso determina un punto del tempo compiuto della<br />

presenza».<br />

925 Ivi, p. 275.<br />

926 Varrà esemplificativamente a provarlo il passo seguente: «Appartiene davvero all’essenza<br />

dell’intuizione del tempo, di essere, in ogni punto della sua durata (che noi possiamo prendere<br />

riflessivamente ad oggetto), coscienza dell’appena stato, e non mera coscienza dell’”ora”<br />

puntuale di qualcosa che appare come oggetto che dura. E in questa coscienza, l’appena stato è<br />

consaputo nella dovuta continuità e, in ogni fase, secondo un determinato “modo di apparizione”,<br />

con le distinzioni di “contenuto” e “apprensione”» (E. Husserl, Zur Phänomenologie des Inneren<br />

Zeitbewußtseins, cit., p. 32; trad. it. p. 67).<br />

927 E. Husserl, Die Bernauer Manuskripte über das Zeitbewusstsein, cit., p. 275: «Otteniamo un<br />

altro necessario Primo, quando prendiamo in considerazione pure altri aspetti della costituzione<br />

intenzionale, che la costituzione temporale naturalmente conduce con sé: situazione temporale<br />

immanente dei dati di sensazioni – serie temporale immanente degli aspetti trascorrenti – serie<br />

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