PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA
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egoica, vi appartiene l’essere più o meno spinto verso di essa dall’affettante, vi<br />
appartiene l’essere attratto e l’essere disposto ad un ascolto attento, dunque vi<br />
appartiene il rivolgersi attento e l’occuparsi delle cose pre-donate, costituentisi<br />
nella loro propria maniera vivente pre-egoica nel livello inferiore» 249 . Codesto<br />
livello, nel quale la hyle originaria risiede, precede, per Husserl, qualsiasi<br />
elemento affetti l’uomo, dal momento che in esso si rileva l’iniziale formarsi del<br />
vissuto, nel suo sorgere dall’insieme delle diverse sensazioni date nell’elemento<br />
iletico propriamente detto 250 . Entro l’orizzonte compreso nella sfera della hyle<br />
originaria, l’essenza temporale stessa — come osservato — pare determinarsi<br />
nei modi di una “auto-temporalità” che precede ogni eventuale, possibile<br />
affezione e che parrebbe definire quella passività che, secondo il dettato delle<br />
Cartesianische Meditationen, determinerebbe ab origine l’ambito delle datità 251 .<br />
Più esattamente, in quest’opera, Husserl aveva rilevato che l’associazione, in<br />
quanto «espressione della intenzionalità [Titel der Intentionalität]», dovesse<br />
essere intesa come ciò che designa l’ambito «della costituzione dell’ego puro, il<br />
regno dello a priori innato [ein Reich des eingeborenen Apriori], senza il quale<br />
(…) non è pensabile un ego come tale» 252 ; analogamente, ma in una forma ancor<br />
più recisa, nel Ms. C 15, si osservava:<br />
«Ogni associazione ha il proprio luogo nella unità dell’originariamente modale, del primigenio<br />
presente fluente con la sua associazione originaria [Urassoziation] = coesistenza fluente. Qui<br />
ogni cosa è tenuta insieme nel fluire omogeneo, grazie alla trapassante continuità, la quale<br />
appunto costituisce il fluire e il fluire di un presente (simultaneità)» 253 .<br />
L’«a priori innato» è, pertanto, collocato da Husserl all’interno di una<br />
«temporalità originaria [Urzeitigung]» 254 , nella quale non si riscontra alcuna<br />
cronologia legata, in modo esclusivo, all’ordine della successione; all’opposto,<br />
ad imporsi è un principio di simultaneità nella successione. Se, infatti, «il modo<br />
del presente concreto è l’essere attuale nella durata in quanto durata in avanti<br />
[Fortdauern]» 255 , è altresì vero che, come ha scritto Enzo Paci, «l’infinità del<br />
tempo è presente in ogni momento temporale come uguaglianza della forma del<br />
tempo a se stessa ed in questa uguaglianza si radica alla fine il permanere uguale<br />
estensiva e ce li offre come singoli casi ordinati, come una specie di mondo ordinato; è dunque<br />
una fonte sempre nuova da cui scaturisce nuova forza affettiva che, ridestando, può traboccare<br />
nelle connessioni, nelle unità ritenzionalmente costituite e può rendere possibili le sintesi della<br />
fusione, della concatenazione e del contrasto che si danno in ogni coesistenza».<br />
249<br />
E. Husserl, Späte Texte über Zeitkonstitution (1929-1934). Die C-Manuskripte, cit., p. 59.<br />
250<br />
Cfr. E. Husserl, Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie.<br />
Erstes Buch, cit., p. 173; trad. it. p. 215.<br />
251<br />
E. Husserl, Cartesianische Meditationen, cit., p. 113; trad. it. p. 102.<br />
252<br />
Ivi, pp. 113-114; trad. it. p. 105.<br />
253<br />
E. Husserl, Späte Texte über Zeitkonstitution (1929-1934). Die C-Manuskripte, cit., p. 295.<br />
254<br />
Ivi, p. 295, n. 1.<br />
255<br />
E. Husserl, Analysen zur passiven Synthesis, cit., p. 417. Ma cfr. pure il § 30 delle medesime<br />
Analysen, cit., pp. 142-145; trad. it. pp. 196-199.<br />
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