PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA
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quest'ultimo piano, infatti, che viene a definirsi quella «connessione temporale<br />
[Zeitverbindung]» che rappresenta «l'unità fra tutte le percezioni e le<br />
presentificazioni posizionali di un io» 93 . Come si afferma in modo ancor più<br />
chiaro nel § 16 di Erfahrung und Urteil: «la coscienza del tempo è il luogo<br />
originario [Urstätte] della costituzione di ogni unità identica in generale. Ma si<br />
tratta solo di una coscienza che stabilisce una forma generale. Quel che la<br />
costituzione del tempo produce è solo la forma d'ordine universale della<br />
successione e la forma della coesistenza di tutte le datità immanenti» 94 . Se si<br />
volesse esemplificativamente illustrare codesto snodo della riflessione<br />
husserliana e si volesse parimenti dimostrare che la tematica delle associazioni<br />
non si esaurisce nella descrizione dei rimandi che legano il presente al passato,<br />
ma, all'opposto, ch'essa si determina in forza di quelle strutture che, nel presente,<br />
consentono il costituirsi degli oggetti esperiti 95 , si potrebbe ricorrere ad un<br />
esempio tratto da un passo del I Libro delle Ideen, nel quale Husserl racconta di<br />
una visita compiuta alla galleria di Dresda: «noi giriamo – egli scrive – per le<br />
sale, ci fermiamo davanti ad un quadro di Tenier che rappresenta una galleria di<br />
quadri. Supponiamo che i quadri di quest'ultima rappresentino di nuovo dei<br />
quadri (...). Possiamo così misurare quale intreccio di rappresentazioni e quante<br />
mediazioni si possano effettivamente instaurare rispetto alle oggettualità<br />
afferrabili» 96 . La connessione alla quale qui Husserl allude permette di dedurre il<br />
oggettualità conoscitiva, e quindi nemmeno fino al senso del problema specificamente<br />
trascendentale della "costituzione". Ciò si mostra già nella estetica trascendentale, dove egli fa<br />
dello spazio e del tempo delle "forme della sensibilità" e crede di aver garantito la possibilità<br />
della geometria, mentre all'interno della mera "sensibilità", ossia prima delle apparizioni nel<br />
nostro senso, prima delle "sintesi", che soltanto la Analitica trascendentale – e con sufficiente<br />
oscurità – tratterà, non può essere dato nulla di una costituzione della spazialità; intendo dire, non<br />
lo spazio della geometria, ma il mero spazio della percezione, lo spazio della mera intuizione, che<br />
è d'altra parte il presupposto della geometria – così come le cose della vita comune sono il<br />
presupposto della determinazione delle cose propria della scienza della natura, e di questa scienza<br />
stessa» (Id., Erste Philosophie (1923-1924). Erster Teil: Kritische Ideengeschichte, in<br />
Husserliana, Bd. VII, hrsg. v. R. Boehm, Martinus Nijhoff, Den Haag 1956, p. 386; trad. it. parz.<br />
di C. La Rocca, Kant e l'idea della filosofia trascendentale, il Saggiatore, Milano 1990, pp. 27-<br />
28). Ma per una più minuziosa analisi della riflessione husserliana e di quella kantiana in<br />
rapporto al tema della costituzione sensibile, cfr. V. De Palma, Il soggetto e l’esperienza. La<br />
critica di Husserl a Kant e il problema fenomenologico trascendentale, Quodlibet, Macerata<br />
2001, in part. il III capitolo, pp. 105-181.<br />
93<br />
E. Husserl, Erfahrung und Urteil, cit., p. 192; trad. it. p. 150.<br />
94<br />
Ivi, pp. 75-76; trad. it. p. 67.<br />
95<br />
«Per il vero, di oggettualità in senso pregnante sul piano delle sintesi associative non si può<br />
ancora parlare e questo per due motivi: (a) l'unità dell'oggetto è prodotta dalle sintesi e dunque<br />
ciò su cui le sintesi agiscono non sono ancora oggetti in senso proprio; (b) di oggettualità si può<br />
parlare solo sul piano della recettività, solo dopo il rivolgersi attivo dell'io verso la cosa. Husserl<br />
parla infatti – sul terreno della passività – non di oggetti, ma di pre-datità (Vorgegebenheit)» (P.<br />
Spinicci, I pensieri dell'esperienza. Interpretazione di "Esperienza e giudizio"di Edmund<br />
Husserl, La Nuova Italia, Firenze 1985, p. 28, n. 6).<br />
96<br />
E. Husserl, Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie.<br />
Erstes Buch: Allgemeine Einführung in die reine Phänomenologie, in Husserliana, Bd. III/1 -<br />
27