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PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA

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contraddizione, che parrebbe attraversare l’intera meditazione husserliana e<br />

disporla ad assumere uno sguardo verso la realtà giammai soddisfatto e proprio<br />

per questo alla continua ricerca di sempre nuove possibilità, si acclara a partire<br />

dalla dimensione temporale 846 .<br />

Preliminarmente si osserverà che, per Husserl, qualsiasi essere cosale<br />

«insieme con la sua durata ha un posto ben stabile nel tempo unico del mondo<br />

[Weltzeit], che è una forma generale di esistenza di qualsiasi cosalità» 847 .<br />

Codesto modo della temporalità fornisce «i rappresentanti originari per la<br />

rappresentanza dei predicati temporali obiettivi» 848 ; esso, cioè, è una «datità<br />

assoluta, che sarebbe privo di senso mettere in dubbio» 849 , e la cui immanenza<br />

rispetto al decorso delle manifestazioni è tale da consentire allo sguardo intuente<br />

di cogliere il percepito in quanto tale nella sua durata, senza tenere conto della<br />

limitazione dell’”ora” presente in un flusso costante 850 . Sotto questo riguardo,<br />

non si ha l’impressione di un succedersi di istanti, ma, all’opposto, si è alla<br />

presenza di una percezione che coglie l’oggetto nella sua totalità e continuità, pur<br />

nel suo iniziare, permanere e graduale scomparire 851 . Nelle Zeitvorlesungen si<br />

in marcia verso una univoca, totale certezza d’essere, una totalità realmente essente e un più<br />

saldo reale. (…). Ma io posso realmente costruire per me (nello spazio delle possibilità) non solo<br />

un pre-abbozzo di quanto mi è più prossimo: io posso costruire come progetto una<br />

“rappresentazione del mondo”, un mondo rappresentato “anticipatamente” nelle sue possibilità.<br />

Da ogni esperienza e dall’esperienza dell’ambiente circostante (che non sia tematizzata) io posso<br />

costruire il mondo come mondo “rappresentato”, come quella rappresentazione del mondo in<br />

anticipo nelle sue possibilità di essere reale e posso in costruzioni e ricostruzioni rinnovabili a<br />

piacere aver presente il mondo identico e da questa certezza del mondo, dall’ anticipazione,<br />

percorrere il cammino di una conoscenza del mondo a partire dal “dato” – come operazione [(7a)<br />

Die Welt ist immerfort für mich seiend als teils schon einstimmig seinsgewiss, teils noch auf dem<br />

Wege der Korrektur in den fraglichen Einzelzeiten in das schon Seinsgewisse einzufügend. Und<br />

so ist sie stets auf dem Marsch zu einer einstimmigen totalen Seinsgewissheit, einer Totalität<br />

wirklich seiender und bewährter Realen. (…). (8a) Ich kann aber nicht nur einen Vorentwurf des<br />

Nächsten für mich wirklich (im Möglichkeitsspielraum) konstruiren: ich kann als Entwurf eine<br />

“Weltvorstellung” konstruieren, Welt “im voraus” vorgestellt in ihren Möglichkeiten. (9a) Von<br />

jeder Erfahrung und ihrer Umgebungserfahrung (einer nicht thematisierenden) kann ich die Welt<br />

als “vorgestellte” Welt, als jeweilige Weltvorstellung im voraus in ihren Möglichkeiten des<br />

Wirklichseins konstruieren und im beliebig erneuerten Konstruieren und Rekonstruieren die<br />

identische Welt vorstellig haben und von dieser Weltgewissheit, aus Antizipation, den Weg einer<br />

Welterkenntnis vom “Gegebenen” aus durchführen – als Leitung]».<br />

846 Cfr. J. B. Brough, The Emergence of an Absolute Consciousness in Husserl’s Early Writings<br />

on Time-Consciousness, in «Man and World», 3, 1972, pp. 298-326, in part. pp. 298-306.<br />

847 E. Husserl, Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie.<br />

Zweites Buch, cit., p. 28; trad. it. p. 32.<br />

848 E. Husserl, Zur Phänomenologie des Inneren Zeitbewußtseins, cit., p. 124; trad. it. p. 149.<br />

849 Ivi, p. 314; trad. it. p. 311.<br />

850 Ivi, p. 343; trad. it. p. 335.<br />

851 L’esempio che Husserl propone è significativo: «Il suono è dato, cioè è consaputo come<br />

“ora”: è però consaputo come “ora”, “nella misura in cui” è consaputa come “ora” una qualunque<br />

delle sue fasi. Se però una qualche fase temporale (…) è un “ora” attuale (esclusa la fase<br />

iniziale), allora una continuità di fasi è consaputa come “or ora”, e l’intiero tratto della durata<br />

temporale, dal punto iniziale al punto-“ora”, è consaputo come durata decorsa, mentre il restante<br />

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