PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA
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l'unità individuale della monade e la nozione generale di Io, distinzione che trova<br />
la propria ragion d'essere nella storia della genesi che connota la singola<br />
monade 124 , implica un superamento d'ogni atteggiamento filosofico che faccia<br />
ancora affidamento su una concezione del mondo in cui gli oggetti si diano,<br />
ovvero siano già formati, a vantaggio di una «autoesplicazione»<br />
(Selbstauslegung), all'interno della quale soltanto può darsi un principio di<br />
conoscenza 125 . L'esito di codesto risalimento alla pura individualità monadica<br />
non mira, però, ad osservare l'autodatità nel suo formarsi costitutivo 126 , bensì a<br />
coglierne lo sviluppo nel tempo: «l'ego – si legge nelle Cartesianische<br />
Meditationen – si costituisce per se stesso, per così dire, nell'unità di una<br />
storia» 127 .<br />
statica. Pertanto, l’interrogazione sull’origine degli oggetti finiti, posta al centro del metodo<br />
genetico, dovrebbe ritenersi non già legata con lo specifico carattere temporale che pertiene alle<br />
varie modalizzazioni proprie di ciascun tipo di esperienza, ma legata all’orizzonte stesso in cui<br />
codeste esperienze si formano: «l’analisi genetica, traendo la propria definizione da quelle sintesi<br />
verticali che seguono i differenti generi di correlazione fra atti e oggetti, come in una serie<br />
costitutiva, concerne non già gli atti, le sintesi, bensì quello che contestualizza la coscienza» (Ivi,<br />
p. 277).<br />
124 Cfr. E. Husserl, Zur Phänomenologie der Intersubjektivität. Zweiter Teil, cit., p. 42; trad. it.<br />
pp. 75-76: «(...) da una parte abbiamo le leggi della possibilità e compatibilità nelle monadi come<br />
tali e, d'altra parte, distinte da esse, le leggi che appatengono all'unità di una monade come unità<br />
individuale (...). Ma l'unità individuale dipende dalle leggi della genesi».<br />
125 Cfr. E. Husserl, Cartesianische Meditationen, cit., p. 118; trad. it. p. 109: «La fenomenologia<br />
è idealismo solo nel senso di un'autoesplicazione [Selbstauslegung] del mio ego come soggetto di<br />
ogni possibile conoscere, condotta nella forma di una scienza egologica sistematica [systematisch<br />
egologischer Wissenschaft], avendo cioè di mira ogni senso dell'oggetto esistente che deve<br />
appunto poter aver senso per me come ego».<br />
126 E. Husserl, Zur Phänomenologie der Intersubjektivität. Zweiter Teil, cit., p. 41; trad. it. pp. 74-<br />
75: «Esaminare la costituzione non significa esaminare la genesi che è precisamente la genesi<br />
della costituzione e si sviluppa come genesi in una monade». Al riguardo, V. Costa, L'estetica<br />
trascendentale fenomenologica, Vita & Pensiero, Milano 1999, rileva che: «se la fenomenologia<br />
statica, intesa come fenomenologia costitutiva, deve esibire la struttura teleologica che collega le<br />
diverse appercezioni già formate, mostrando soltanto che una certa appercezione "presuppone"<br />
una appercezione fondante, (...), il compito di quella genetica è invece quello di "spiegare" come<br />
da una appercezione ne "sorga" un'altra, i motivi che conducono dalla semplice percezione di<br />
elementi sensoriali a quella di oggetti tridimensionali, perseguendo così la storia necessaria di<br />
questa obiettivazione e quindi la storia dell'oggetto stesso in quanto oggetto di una possibile<br />
conoscenza» (Ivi, p. 46).<br />
127 E. Husserl, Cartesianische Meditationen, cit., p. 109; trad. it. p. 100. Ma parimenti, in Id.,<br />
Phänomenologische Psychologie, cit., p. 216, si rileva «Pure è necessaria la ricerca genetica [die<br />
genetische Untersuchung], la ricerca della genesi [die Erforschung der Genesen], tanto passiva<br />
quanto attiva, nella quale la monade si dispiega [entfaltet] e si sviluppa [entwickelt], nella quale,<br />
all'interno della monade, l'Io monadico [das monadische Ich] acquisisce la propria personale<br />
unità e diviene il soggetto di un ambiente [Umwelt], che è in parte a lui pre-dato [vorgegebenen],<br />
ed in parte è da lui stesso formato attivamente; e per conseguenza egli diviene al più alto grado<br />
soggetto di una storia». A sua volta, in modo assai puntuale, J. Derrida ha sul punto osservato<br />
che: «L'"unità della storia" dell'ego è quella dell'eidos "ego". Ciò che è indipendentente, ciò che<br />
ha di mira la descrizione husserliana, è la forma essenziale di ogni concatenazione, di ogni<br />
sedimentazione, quindi di ogni storia per ogni ego. All'interno di questa forma di storicità che si<br />
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