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PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA

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Zeitordnung] e pienezza temporale [Zeitfülle]» 965 . Ne deriva che, sebbene sia<br />

indubitabile, in una prospettiva logico-causale di tipo naturale, il nascere ed il<br />

defungere di ciascuno di noi, l’analisi fenomenologica tende a presupporre una<br />

dimensione di “simultaneità trascendentale” 966 , nella quale il processo<br />

ritenzionale e quello protenzionale danno origine ad un continuo raddoppiamento<br />

dell’”adesso” 967 . Se infatti la ritenzione si definisce come un modificato che<br />

rimanda in se stesso al proprio modo originariario, all’”adesso protoimpressionale”<br />

968 , allorché tale adesso protomodale si modifica, mutandosi nel<br />

modo dell’”appena stato”, esso viene assimilato a codesto modo modificato, così<br />

da costituire una «contrapposizione in confronto con il modificato (il momento<br />

dell’adesso a confronto con il momento del passato)» 969 . La contrapposizione<br />

nell’assimilazione rivela il raddoppiamento di senso del modo originario<br />

dell’adesso: da un lato esso è la fonte originaria degli eventi temporali, ma<br />

dall’altro lato può vedersi come un momento fra gli altri, poiché trapassa<br />

continuamente nella ritenzione 970 . Come pure il dettato dei Bernauer<br />

965<br />

Ivi, p. 22.<br />

966<br />

Cfr. ivi, p. 22.<br />

967<br />

Cfr. E. Husserl, Zur Phänomenologie der Intersubjektivität. Dritter Teil, cit., p. 126: «Il<br />

conservante annullamento [Aufhebung] dell’essere del presente indica anche quello di tutto il<br />

passato e futuro». Correttamente J. M. Arcaya ha dedotto dalla concezione fenomenologica della<br />

temporalità, in quanto struttura comprendente momenti tanto del presente quanto del passato e<br />

del futuro, che ogni elemento è complementare all’altro: «il presente è ciò che realizza le<br />

aspettazioni d’un passato ricordato, il passato ciò che porta o meno a compimento questi ricordi<br />

all’interno del momento presente, il futuro la creazione delle anticipazioni presenti che devono<br />

essere adempiute di fronte allo sfondo delle realizzazioni passate» (Id., Memory and Temporality:<br />

a phenomenological alternative, in «Philosophical Psychology», 1, 1989, pp. 101-110, qui p.<br />

105).<br />

968<br />

Cfr. E. Husserl, Die Bernauer Manuskripte über das Zeitbewusstsein, cit., pp. 142-143.<br />

969<br />

Ivi, p. 238.<br />

970<br />

Cfr. E. Husserl, Späte Texte über Zeitkonstitution (1929-1934). Die C-Manuskripte, cit., pp.<br />

57-59 passim: «Qui abbiamo il primo concetto del centramento dell’io, ovvero abbiamo l’io<br />

come centro, cioè per ogni essente del mondo, in quanto universo mondo, e abbiamo l’io come<br />

centro per ogni cosa, sia mondana che per la temporalità immanente (ovvero il Noi come centro<br />

soggettivo complessivo), vale a dire come l’io-centro [Ichzentrum], che conferisce il senso della<br />

presenza temporale, la quale risiede nel presente del tempo e vi si riferisce nel senso del tempo<br />

passato e futuro. Il tempo del mondo ha il senso come essente soltanto come essente (presenza)<br />

in relazione alla presenza attuale dei soggetti, non come presenza che è casualmente presente nel<br />

tempo del mondo, bensì come presenza originariamente fluente, una presenza dei soggetti<br />

essenti, i quali hanno in modo costitutivo un mondo nell’originariamente fluente essere insieme.<br />

Noi (gli essenti fluenti) abbiamo questo mondo persino nel fluente modo di datità come mondo<br />

fluente presente, il quale, fluendo, ha dietro di sé il suo passato, davanti a sé il suo futuro, e che<br />

in questo fluire è e rimane sempre identico. Il doppio senso di presenza – presenza costituita e<br />

soggettività costituente come vivacità originarimente sorgente – chiederà una terminologia<br />

idonea! (…). Se la soggettività vivente-fluente è nel possesso del suo mondo costituito, allora<br />

essa stessa è in una certa maniera quasi raddoppiata. Essa è come presentificazione fluente ed è<br />

costituita mondanamente come il presente essente mondamente fluente e come il centro delle due<br />

direzioni del tempo orientato, il passato – il futuro. Passiamo però ora a distinguere la<br />

soggettività trascendentale concreta, l’essere concreto come presentificazione fluente<br />

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