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PENSIERO E SENSO NELL'ESPERIENZA ... - FedOA

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esaurito da alcuna protenzione, la quale pertanto non perde mai il suo essenziale<br />

carattere di possibilità a venire 983 . Ma se, come si è notato, la coscienza nella sua<br />

estensione temporale non è caratterizzata soltanto da una continuità<br />

protenzionale, ma pure da una continuità ritenzionale 984 , collegata alla prima in<br />

ragione della conservazione ritenzionale di un rispettivo “essersi riempito”, ne<br />

conseguirà che l’ambito ritenzionale medesimo è soggetto ad un continuo<br />

rinnovamento dei suoi contenuti sulla base delle tendenze protenzionali di volta<br />

in volta cangianti 985 . Il reciproco implicarsi di ritenzioni e protenzioni deve<br />

anche per questo conoscere una puntualizzazione che, alla regola generale in<br />

base alla quale i contenuti intenzionali della ritenzione condizionano e<br />

determinano il senso della protenzione, ovvero ad una prospettiva che intanto<br />

giustifica codesta regola in quanto considera la ritenzione come un processo<br />

rigidamente dipendente dal fluire dei dati iletici 986 , tende ad offrire un<br />

completamento con la definizione delle protenzione come ciò che,<br />

indipendentemente dagli specifici dati iletici 987 , è in attesa dell’ulteriore<br />

sprofondare dei contenuti del presente ritenzionale come ciò che apre,<br />

nell’anticipazione, a quanto è già iscritto nel presente ritenzionale 988 . Ma<br />

coscienza vuota la quale già era entrata in scena dall’inizio e adesso si restringe attraverso il<br />

continuo compimento».<br />

983<br />

Cfr. ivi, p. 12.<br />

984<br />

Ivi, p. 24.<br />

985<br />

Ivi, p. 14: «In questo senso è però da considerare che nel mezzo del processo ogni ritenzione<br />

dovrebbe essere una ritenzione di una precedente protenzione riempita e del suo orizzonte vuoto,<br />

che nella serie continua di fasi di questo intervallo ogni successivo compimento nella<br />

modificazione ritenzionale ha portato in sé un punto della protenzione precedente, che per quel<br />

che concerne il non riempito esiste una coincidenza e che nella continuazione il non riempito<br />

trascorre, resta fermo a tratti nella sua non riempitezza [Unerfüllheit], similmente a come il<br />

riempito come tale trapassa attraverso gli intervalli della ritenzione, quantunque in una superiore<br />

obiettivazione temporale. L’ora è costituito attraverso la forma del riempimento protenzionale, il<br />

passato attraverso la modificazione ritenzionale di codesto riempimento; nella continuità<br />

dell’identificazione, la quale trascorre attraverso lo svuotamento [Entfüllung], il punto temporale<br />

è lo stesso ed è lo stesso di quello che è stato consaputo come adesso, come quello che è stato<br />

consaputo come appena-passato, e così via».<br />

986<br />

Cfr. E. Husserl, Erfahrung und Urteil, cit., p. 145; trad. it. p. 116: «L’esplicazione che si<br />

effettua nel ricordo viene sinteticamente a coincidere con i passi della percezione rinnovata che<br />

portano all’individuo, ed essa si conferma in questa percezione. Noi ci persuadiamo di come<br />

l’oggetto è e rimane immutato, mentre abbiamo nuove ed originarie prese di conoscenza e in pari<br />

tempo la rammemorazione di quelle antiche».<br />

987<br />

E. Husserl, Die Bernauer Manuskripte über das Zeitbewusstsein, cit., p. 24: «”In<br />

conseguenza” di un’apparizione che si sussegue con l’altra, nasce in una necessariamente<br />

immanente “causalità” questa trasformazione della intenzionalità, dall’unilateralità passa al<br />

raddoppiamento di tale unilateralità, e il nuovo lato diviene una sorta d’immagine riflessa del lato<br />

originario».<br />

988<br />

A rilevare questo “doppio carattere” della protenzione è stato inizialmente D. Lohmar, nel<br />

saggio, What does Protention “protend”? Remarks on Husserl’s Analyses of Protention in the<br />

Bernau Manuscripts on Time-Consciousness, in «Philosophy Today», 46, 2002, pp. 154-167, in<br />

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