Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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2 . E c o l o g i a<br />
1 0 1<br />
5.2 Materiali e metodi<br />
5.2.1 Campionamento<br />
La campagna di monitoraggio <strong>del</strong>le<br />
macrofite, condotta sul lago <strong>Trasimeno</strong><br />
nel 2010, è stata eseguita secondo<br />
quanto previsto dal protocollo APAT<br />
per il monitoraggio <strong>del</strong>la vegetazione<br />
acquatica dei corpi lacustri (Buraschi<br />
et al., 2008). Il metodo, finalizzato alla<br />
determinazione <strong>del</strong>lo stato ecologico<br />
dei laghi, prevede il rilevamento <strong>del</strong>la<br />
presenza e <strong>del</strong>la frequenza <strong>del</strong>le specie<br />
idrofitiche (sommerse, natanti e radicanti<br />
con foglie natanti), nell’accezione<br />
ampia comprendente angiosperme, pteridofite,<br />
briofite e macroalghe, mentre<br />
risultano escluse le elofite. Per l’identificazione<br />
dei diversi taxa campionati<br />
si è fatto riferimento a: Les Algues d’eau<br />
douce (Bourelly, 1981-1985-1990); Flora<br />
analitica <strong>del</strong>le Caroficee (Bazzichelli<br />
e Ab<strong>del</strong>ahad, 2009); Flora d’Italia<br />
(Pignatti, 1982); The Freshwater Algal Flora<br />
of the British Isles (John et al., 2005).<br />
La procedura di campionamento<br />
prevede una fase preliminare di raccolta<br />
<strong>del</strong>le informazioni sulla presenza <strong>del</strong>le<br />
macrofite, sulla base <strong>del</strong>le quali effettuare<br />
la suddivisione <strong>del</strong> corpo idrico<br />
in siti floristicamente omogenei e la<br />
disposizione di transetti perpendicolarmente<br />
alla linea di costa, lungo i quali<br />
eseguire i rilevamenti ai diversi intervalli<br />
di profondità.<br />
5.2.1.1 Definizione dei siti<br />
I siti sono stati definiti, in numero di<br />
3, su base geolitologica e vegetazionale.<br />
Per il primo criterio si è fatto riferimento<br />
alla Carta Geologica d’Italia<br />
(Foglio 122, Perugia e relative note<br />
illustrative) (Jacobacci et al., 1970), che<br />
consente di distinguere un’area sudovest<br />
<strong>del</strong> bacino lacustre a netta prevalenza<br />
di sabbie e ciottoli fluvio-lacustri<br />
plio-pleistocenici, da un’area nord-est<br />
a netta prevalenza di macigno <strong>del</strong>la serie<br />
toscana (mg). Per le valutazioni sulla<br />
distribuzione <strong>del</strong>la componente macrofitica<br />
è stato preso in considerazione il<br />
lavoro di Cecchetti e Lazzerini (2007),<br />
che individuava per l’area compresa fra<br />
Isola Polvese, S. Feliciano e la scesa <strong>del</strong>le<br />
Colonne (ad ovest di S. Arcangelo),<br />
caratteristiche vegetazionali peculiari<br />
con presenza, anche abbondante, di<br />
specie altrove assenti, come Potamogeton<br />
lucens e diverse specie di Characeae.<br />
I siti definiti sono: sito 1 – area ovest<br />
fra Borghetto e la scesa <strong>del</strong>le Colonne;<br />
sito 2 – area nord-est fra Borghetto e S.<br />
Feliciano; sito 3 – area sud-est fra Isola<br />
Polvese, S. Feliciano e la scesa <strong>del</strong>le<br />
Colonne.<br />
Siti e transetti sono stati individuati<br />
mediante l’ausilio di un sistema GIS,<br />
facendo uso <strong>del</strong>le ortoimmagini georiferite<br />
a disposizione di Arpa <strong>Umbria</strong>. I<br />
transetti sono stati tracciati in numero<br />
di 6 per sito, come prescritto dal protocollo,<br />
per un totale di 18, di cui 12 dalla<br />
costa a centro lago e 6 dalla costa ad isola<br />
Polvese (fig.1).<br />
5.2.1.2 Esecuzione dei rilievi<br />
I campionamenti <strong>del</strong>le macrofite sono<br />
stati eseguiti nel periodo giugno-luglio<br />
2010, con l’ausilio di una piccola barca<br />
a motore. I transetti, memorizzati in<br />
un GPS Magellan Meridian con precisione<br />
orizzontale di 3 m, in presenza di<br />
segnale di correzione WAAS, EGNOS<br />
o MSAS, sono stati percorsi con l’imbarcazione<br />
fino al raggiungimento dei<br />
punti di prelievo, individuati a diversi<br />
intervalli di profondità, uno ogni metro<br />
(da 0 ad 1, da 1 a 2, etc.). I rilievi (4<br />
per ogni punto) sono stati condotti con<br />
l’ausilio di un rastrello a 13 denti, legato<br />
ad una corda metrata, mediante la quale<br />
è stato possibile registrare le profondità<br />
di campionamento. L’uso <strong>del</strong> rastrello<br />
si è reso necessario su quasi tutti i pun-