Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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6 4 A r p a U m b r i a 2 0 1 2<br />
drome die-back (moria) riscontrata nel<br />
Nord Europa. Le indagini hanno messo<br />
in luce l’effettiva presenza di alcuni sintomi<br />
di degrado a carico <strong>del</strong>la specie in<br />
questione, riguardanti soprattutto anomalie<br />
nell’accrescimento e nella fioritura,<br />
nella presenza di clumpimg (accrescimento<br />
<strong>del</strong>la cannuccia a gruppi), nella<br />
moria di gemme, ecc. La sintomatologia<br />
osservata, tuttavia, non si presentava così<br />
accentuata da giustificare una diagnosi<br />
definitiva; d’altro canto, l’evidente stato<br />
di sofferenza e compromissione <strong>del</strong><br />
canneto non poteva essere ignorato.<br />
Osservando l’ecosistema in generale,<br />
erano venuti alla luce altri problemi,<br />
relativi soprattutto a fenomeni di<br />
banalizzazione floristica e invasione di<br />
specie sinantropiche, con conseguente<br />
alterazione <strong>del</strong>le fitocenosi naturali. Da<br />
un attento esame <strong>del</strong>le caratteristiche<br />
ambientali e antropiche <strong>del</strong>le stazioni<br />
monitorate, è stato redatto un elenco<br />
<strong>del</strong>le potenziali fonti di impatto, tra<br />
cui le più salienti riguarderebbero gli<br />
scarichi organici, un uso eccessivo o<br />
improprio di fitofarmaci e diserbanti<br />
in agricoltura, l’alterazione <strong>del</strong> profilo<br />
<strong>del</strong>la sponda per accumulo di materiale<br />
di riporto derivante dalla lavorazione<br />
dei campi, l’azione dei venti e <strong>del</strong> moto<br />
ondoso, la sommersione prolungata e il<br />
disturbo da eccessiva frequentazione ed<br />
abbandono di rifiuti.<br />
A conclusione <strong>del</strong>l’indagine sono<br />
state segnalate le linee di ricerca e di<br />
azione da adottare per migliorare lo stato<br />
di conservazione <strong>del</strong> canneto:<br />
a. sfalcio periodico ed alternato <strong>del</strong><br />
canneto con asporto <strong>del</strong> materiale<br />
per ridurre la frazione organica <strong>del</strong><br />
sedimento;<br />
b. istituzione di una fascia di rispetto<br />
di 25 metri a monte <strong>del</strong>la linea<br />
demaniale per una ricolonizzazione<br />
spontanea <strong>del</strong>la vegetazione e sfalcio<br />
pianificato con asporto;<br />
c. posizionamento a terra <strong>del</strong>la linea di<br />
massima piena consentita per confrontare<br />
la superficie <strong>del</strong> canneto<br />
misurata nello studio con l’area utilizzabile<br />
sulla base <strong>del</strong>la normativa<br />
vigente;<br />
d. riporto <strong>del</strong> materiale sfalciato nella<br />
fascia di rispetto all’interno <strong>del</strong>l’area<br />
ex-idroscalo;<br />
e. riprofilatura dei tratti spondali<br />
degradati e impianto rizomi <strong>del</strong>la<br />
Phragmites australis, controllo <strong>del</strong>le pratiche<br />
di incendio per piccole porzioni<br />
di canneto;<br />
f. miglioramento <strong>del</strong>le acque reflue;<br />
g. divieti di accesso per tutta la fascia di<br />
vegetazione palustre;<br />
h. informazione e divulgazione;<br />
i. coinvolgimento <strong>del</strong>la popolazione<br />
con finanziamenti per attività connesse<br />
allo sfalcio e alla lavorazione<br />
<strong>del</strong>la cannuccia.<br />
In tutti gli studi esaminati viene evidenziato<br />
un progressivo degrado generalizzato<br />
<strong>del</strong>l’ecosistema lacustre e <strong>del</strong>la<br />
vegetazione che lo caratterizza.<br />
In generale, le problematiche evidenziate<br />
per il <strong>Trasimeno</strong> sono, da<br />
sempre, riconducibili sia al regime<br />
idrico fortemente irregolare <strong>del</strong> lago,<br />
sia alle varie forme di impatto antropico:<br />
immissione diretta o indiretta di<br />
sostanze derivanti da attività agricole,<br />
zootecniche, industriali, scarico diretto<br />
in corpo idrico di acque reflue urbane<br />
e domestiche, eccessivi attingimenti,<br />
avanzamento <strong>del</strong>le colture agrarie a scapito<br />
<strong>del</strong>le aree occupate dalla vegetazione<br />
ecc.<br />
Le conseguenze che ne derivano<br />
sono molteplici:<br />
• forte squilibrio tra le aree antropizzate<br />
e quelle naturali e seminaturali;<br />
• diminuzione <strong>del</strong>le aree occupate<br />
dalla vegetazione umida e palustre;<br />
• marcata semplificazione <strong>del</strong> paesaggio<br />
e frammentazione degli habitat;