22.11.2014 Views

Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

2 3 6 A r p a U m b r i a 2 0 1 2<br />

15.5 Ruolo <strong>del</strong>la pesca nella<br />

gestione <strong>del</strong>l’ecosistema<br />

lacustre<br />

La fauna ittica, interagendo con le altre<br />

componenti biotiche ed abiotiche,<br />

può esercitare un’azione di controllo,<br />

sia diretta che indiretta, su varie componenti<br />

ecologiche di fondamentale<br />

importanza nel determinare gli equilibri<br />

biologici <strong>del</strong> lago <strong>Trasimeno</strong>. La<br />

pesca, se condotta in maniera responsabile,<br />

può rappresentare un utile strumento<br />

per gestire in modo razionale<br />

non soltanto la fauna ittica, ma l’intero<br />

ecosistema lacustre. Fondamentale<br />

concetto ecologico per comprendere le<br />

implicazioni connesse alla gestione <strong>del</strong>la<br />

fauna ittica è che le comunità biologiche<br />

sono strutturate in gerarchie trofiche<br />

che indirizzano i flussi di energia<br />

entro gli ecosistemi (catene alimentari).<br />

La biomanipolazione <strong>del</strong>le reti trofiche<br />

è una tecnica molto utilizzata per il<br />

recupero dei laghi eutrofizzati (De Bernardi<br />

e Giussani, 1995), che si propone<br />

di intervenire nella gestione di tali<br />

ambienti modificando i flussi energetici<br />

lungo le catene alimentari.<br />

Tra tutti i fattori ecologici capaci di<br />

influenzare la crescita algale, la disponibilità<br />

di nutrienti è senza dubbio uno<br />

dei più importanti, assieme a luce e<br />

temperatura: i nutrienti maggiormente<br />

limitanti per lo sviluppo <strong>del</strong> fitoplancton<br />

sono rappresentati soprattutto<br />

dall’azoto e dal fosforo (Vollenweider,<br />

1976). E’ stato osservato che i tempi<br />

ed i modi in cui i nutrienti si rendono<br />

disponibili, possono rivelarsi come<br />

importanti fattori di controllo <strong>del</strong>l’abbondanza<br />

<strong>del</strong> fitoplancton. Agli inizi<br />

degli anni ’60 è stata posta l’attenzione<br />

sull’esistenza di controlli a cascata sulle<br />

catene alimentari (top down), di importanza<br />

almeno paragonabile a quelli bottom-up,<br />

mediati dalla mineralizzazione<br />

<strong>del</strong>la sostanza organica dal fondo dei<br />

sedimenti lacustri (Hrbacek et al., 1961).<br />

La pressione predatoria, esercitata dallo<br />

zooplancton, può incidere profondamente<br />

sui popolamenti algali lacustri: il<br />

grazing rappresenta un fattore di controllo<br />

“top down”, da parte <strong>del</strong>lo zooplancton<br />

sul fitoplancton (Hrbacek et al.,<br />

1961), che può contenerne le abbondanze<br />

e, quindi, diminuire la torbidità<br />

negli stati fotici, accelerando il miglioramento<br />

<strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>’acqua. In un<br />

lago, il fitoplancton è limitato dalla<br />

disponibilità di nutrienti minerali,<br />

mentre il secondo livello trofico costituito<br />

dallo zooplancton non è limitato<br />

dalla disponibilità di cibo, ma più spesso<br />

dalla predazione esercitata dai livelli<br />

trofici superiori e cioè dai pesci.<br />

Attraverso le tecniche di biomanipolazione<br />

possono essere, quindi,<br />

indirizzati i flussi energetici lungo le<br />

catene alimentari allo scopo di indurre<br />

un controllo sulla comunità algale,<br />

esaltando il pascolo operato dallo zooplancton:<br />

questo obiettivo può essere<br />

raggiunto riducendo le abbondanze<br />

dei pesci planctofagi, con interventi di<br />

tipo diretto (pesca) o indirettamente<br />

mediante l’incremento dei pesci ittiofagi<br />

predatori. Analogamente a quanto<br />

descritto per i laghi eutrofi, la pesca<br />

potrebbe essere utilizzata nel lago <strong>Trasimeno</strong><br />

come mezzo indiretto per indirizzare<br />

i flussi energetici nel controllo<br />

di alcuni organismi indesiderati, quali<br />

ad esempio la dreissena, o i ditteri chironomidi,<br />

il cui sviluppo eccessivo nella<br />

fase adulta produce notevoli fastidi alle<br />

popolazioni rivierasche.<br />

La pesca professionale può causare<br />

anche un’azione diretta sugli organismi<br />

che sono oggetto di pesca e come tale<br />

può indurre modifiche nella struttura<br />

dei popolamenti ittici, anche come<br />

conseguenza <strong>del</strong>la sua azione altamente<br />

selettiva. Concentrando il prelievo solo<br />

sulle poche specie ittiche di interesse

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!