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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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A t t i d e l c o n v e g n o<br />

3 6 5<br />

In alcuni degli interventi che mi hanno<br />

preceduto abbiamo visto che il lago,<br />

di fatto, è una trappola per gli inquinanti.<br />

Una <strong>del</strong>le ipotesi presentate è<br />

stata quella di ripristinare un emissario<br />

sottraendo così inquinanti al lago, ma<br />

in questo modo, si sottrarrebbe anche<br />

risorsa idrica al lago. Nel nostro progetto<br />

si prevede di intervenire in maniera<br />

diversa: portiamo gli inquinanti fuori<br />

dal bacino <strong>del</strong> lago (portandoli all’impianto<br />

di depurazione di Montesperello,<br />

recentemente adeguato e potenziato).<br />

I reflui, quindi, non sono più<br />

depurati in loco ed immessi nel bacino<br />

<strong>del</strong> lago, nelle acque prospicienti l’oasi<br />

naturalistica, ma inviati ad un impianto<br />

di depurazione predisposto per il trattamento<br />

in area sensibile, con l’allontanamento<br />

<strong>del</strong>le acque reflue trattate<br />

fuori dal lago.<br />

I successivi lotti funzionali prevedono<br />

ugualmente la dismissione di un<br />

impianto non più adeguato, quello di<br />

Borghetto di Tuoro, e il collettamento<br />

fino al depuratore di Le Pedate di Passignano,<br />

anche questo opportunamente<br />

adeguato, dotandolo di tutti i trattamenti<br />

possibili e necessari per il lago<br />

<strong>Trasimeno</strong>. Poi si prevede un ulteriore<br />

collettamento ed allaccio all’impianto di<br />

depurazione di Moiano che sarà potenziato,<br />

favorendo così un allontanamento<br />

dei reflui dal lago. Poi ci saranno anche<br />

degli interventi minori su alcuni agglomerati<br />

sparsi come Pozzuolo e Gioiella,<br />

che si trovano sempre nel comune di<br />

Castiglione <strong>del</strong> <strong>Lago</strong>.<br />

E’ infine previsto un affinamento<br />

finale per l’impianto di Castiglione <strong>del</strong><br />

<strong>Lago</strong>, ai fini <strong>del</strong> riutilizzo irriguo <strong>del</strong>le<br />

acque reflue trattate, come detto in<br />

precedenza.<br />

Questo è quello che si intende fare<br />

per il settore civile.<br />

Per quanto riguarda l’inquinamento<br />

diffuso (anche perché dopo di me parlerà<br />

il rappresentante <strong>del</strong>la direzione<br />

all’agricoltura) richiamo brevemente a<br />

quanto messo in atto per il lago <strong>Trasimeno</strong>;<br />

nel sottobacino <strong>del</strong> lago sono<br />

state individuate e perimetrate una zona<br />

vulnerabile da nitrati di origine agricola<br />

ed una zona vulnerabile da prodotti<br />

fitosanitari. Nel Piano di tutela ci sono<br />

contenute le misure che dovranno essere<br />

attivate.<br />

Il concetto fondamentale è che noi<br />

abbiamo in questo momento un lago<br />

<strong>Trasimeno</strong> definito (peraltro quasi<br />

“impropriamente”, visto che la valutazione<br />

è stata effettuata con i dati di<br />

un unico anno tra i quali il solo parametro<br />

clorofilla “a” presentava livelli<br />

superiori ai limiti) “scadente” e dobbiamo<br />

raggiungere lo stato <strong>ambientale</strong><br />

buono entro il 2015. Questo obiettivo<br />

è possibile, a condizione che tutti gli<br />

attori diventino consapevoli <strong>del</strong>le proprie<br />

responsabilità. Sul lago <strong>Trasimeno</strong><br />

non si può dire “io non c’entro”, perché<br />

c’entra il comparto civile, c’entra il<br />

comparto agricolo-zootecnico, c’entra<br />

il comparto industriale, c’entra il turistico;<br />

nessuno può sottrarsi alle proprie<br />

responsabilità. Proseguire in studi che<br />

dimostrano l’opportunità di fare degli<br />

interventi va bene, ma è estremamente<br />

necessario pure intervenire (già questa<br />

mattina ho accennato, nei saluti iniziali,<br />

ad una “tutela attiva” <strong>del</strong> bacino<br />

<strong>del</strong> lago); come ha fatto notare il dottor<br />

Bartoli, il fragmiteto qualche volta<br />

va ripulito. I dati presentati dai relatori<br />

hanno dimostrato che a volte il non<br />

intervento da parte <strong>del</strong>l’uomo non sortisce<br />

effetti benefici: forse sarà necessaria<br />

qualche opera di pulizia per conservare<br />

in salute un’oasi naturalistica? Sarà<br />

quindi opportuno riflettere sul corretto<br />

equilibrio tra “intervento e non-intervento<br />

<strong>del</strong>l’uomo” per migliorare la qualità<br />

generale <strong>del</strong> lago <strong>Trasimeno</strong>.

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