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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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1 4 8 A r p a U m b r i a 2 0 1 2<br />

depurati di complessivi 13000÷22800<br />

a.e., di cui la maggior parte fra Passignano<br />

e Tuoro (6000÷12800) e dal<br />

F.sso Paganico (6000÷9000).<br />

La relazione fra concentrazione dei<br />

metalli e input antropico da reflui civili<br />

necessita tuttavia, per essere stabilita, di<br />

ulteriori riscontri che coinvolgano una<br />

gamma più ampia <strong>del</strong>le sostanze di norma<br />

rilasciate. A tal riguardo è solo possibile<br />

fare alcune ulteriori considerazioni<br />

sulla distribuzione <strong>del</strong>le concentrazioni<br />

<strong>del</strong> Ptot evidenziando che il suo massimo<br />

relativo risulta per lo più sovrapponibile<br />

a quello <strong>del</strong> Fetot ed anche a<br />

quelli di Crtot, Cu, Pb, Zn. Un’ulteriore<br />

verifica è consistita nell’esaminare<br />

l’eventualità di aree dove è possibile<br />

riconoscere un apporto preferenziale<br />

di Ntot, utilizzando come descrittore il<br />

rapporto TOC/Ntot.<br />

La fig.14 propone la distribuzione<br />

dei valori <strong>del</strong> rapporto. Occorre specificare<br />

che il rapporto TOC/Ntot viene<br />

solitamente utilizzato (Meyers, 1994,<br />

Gulia et al., 2004) per discriminare<br />

l’origine <strong>del</strong>la materia organica. Le<br />

alghe infatti, a causa <strong>del</strong>l’elevato contenuto<br />

in proteine ed assenza di cellulosa,<br />

presentano un rapporto C/N compreso<br />

tra 4 e 10, mentre piante vascolari<br />

ricche in cellulosa e lignina, hanno un<br />

rapporto C/N compreso tra 20 e 35. In<br />

pratica è possibile discriminare a grande<br />

scala tra un origine “terrestre” (alloctona)<br />

ed una “acquatica” (autoctona) <strong>del</strong>la<br />

materia organica. I campioni di sedimento<br />

superficiale prelevati, presentando<br />

un rapporto TOC/Ntot medio pari a<br />

6,5 (compreso tra 4 e 8), suggeriscono<br />

un’origine prevalentemente autoctona<br />

<strong>del</strong>la materia organica presente nei<br />

sedimenti superficiali. D’altra parte è<br />

possibile osservare che, tranne nell’area<br />

compresa tra S.Arcangelo, S.Feliciano e<br />

l’Isola Polvese, la distribuzione dei massimi<br />

e dei minimi relativi <strong>del</strong> TOC/Ntot<br />

dipende essenzialmente da quella <strong>del</strong>le<br />

concentrazioni di Ntot relativamente<br />

basse, in un contesto di concentrazioni<br />

<strong>del</strong> TOC più omogeneo.<br />

Bisogna inoltre considerare che<br />

alcuni fattori (granulometria e tipo di<br />

vegetazione) possono influenzare tale<br />

rapporto. Per quanto riguarda la granulometria<br />

occorre considerare che il<br />

rapporto TOC/Ntot nei sedimenti fini<br />

tende ad essere più basso rispetto a quelli<br />

con granulometria maggiore (Keil<br />

et al., 1994). I sedimenti fini, infatti,<br />

contenendo una maggiore frazione di<br />

minerali argillosi, tendono ad adsorbire<br />

ioni ammonio, determinando di conseguenza<br />

un abbassamento <strong>del</strong> rapporto<br />

(Meyers, 1997). Non disponendo di<br />

dati granulometrici relativi ai campioni<br />

analizzati, non può essere esclusa questa<br />

possibilità. Allo stesso modo occorrerà<br />

considerare che il rapporto TOC/<br />

Ntot può essere alterato dalla decomposizione<br />

<strong>del</strong>la sostanza organica, anche<br />

in relazione alle condizioni Eh-pH<br />

nell’acqua e nel sedimento. D’altra parte<br />

la presenza di vegetazione macrofitica<br />

con apparato radicale (piante vascolari)<br />

si riflette probabilmente in più elevati<br />

rapporti TOC/Ntot (Silliman e Schelske,<br />

2003).<br />

8.5 Confronto fra<br />

concentrazioni rilevate e<br />

standards di qualità<br />

Una valutazione <strong>del</strong>la qualità dei sedimenti<br />

superficiali passa necessariamente<br />

per il confronto con criteri oggettivi che<br />

stabiliscano riferimenti precisi (standards)<br />

<strong>del</strong>le concentrazioni di un’ampia<br />

gamma di sostanze. Questo in funzione<br />

di una tollerabilità che consideri<br />

l’ecosistema nel suo complesso, comprendendo<br />

anche l’esposizione umana<br />

variamente prodotta. Per tale motivo il<br />

confronto è stato effettuato richiamando<br />

vari standards di riferimento <strong>del</strong>la

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