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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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2 1 6 A r p a U m b r i a 2 0 1 2<br />

Negli altri habitat di interesse comunitario, si può richiedere una deroga per motivi imperativi di rilevante<br />

interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, previa valutazione d’incidenza<br />

<strong>ambientale</strong> secondo le modalità previste dalla DIR. 92/43/CEE<br />

Individuazione dei confini<br />

Sulla base <strong>del</strong>le indagini preliminari effettuate e <strong>del</strong>le esigenze ecologiche degli habitat e <strong>del</strong>le specie<br />

da tutelare, […] rispetto alla perimetrazione esistente, la ridefinizione dei limiti alla scala 1:10.000 e<br />

le informazioni supplementari acquisite con le indagini conoscitive hanno portato a un aumento <strong>del</strong>la<br />

superficie <strong>del</strong> SIC di circa 1.336 ettari e <strong>del</strong>la ZPS di circa 34 ettari.<br />

Azioni vietate<br />

Accumulo dei residui <strong>del</strong>la lavorazione agricola<br />

All’interno degli Habitat è vietato l’accumulo dei residui <strong>del</strong>la lavorazione agricola. L’azione vale<br />

anche nei terreni ubicati nelle adiacenze di corpi d’acqua di qualunque tipo, fluenti o stagnanti, temporanei<br />

o permanenti, anche se allo stato attuale privi di vegetazione spontanea o colonizzati da cenosi<br />

non autoctone, per una fascia lungo le sponde lacustri di 25 metri a partire dal confine <strong>del</strong> demanio.<br />

Bruciatura <strong>del</strong>la vegetazione<br />

All’interno <strong>del</strong> sito è vietato l’incendio <strong>del</strong>le stoppie e <strong>del</strong>la vegetazione spontanea nel periodo 1 gennaio<br />

– 31 agosto.<br />

Terreni a set aside<br />

E’ vietato lo sfalcio, la trinciatura e le lavorazioni nei seminativi soggetti a set-aside, nel periodo tra il<br />

20 febbraio e il 31 agosto.<br />

Conservazione <strong>del</strong>la biodiversità<br />

È vietato l’utilizzo di specie alloctone per rimboschimenti/imboschimenti, rinfoltimenti e impianti di<br />

arboricoltura da legno. Qualora gli interventi siano effettuati con contributi pubblici per interventi<br />

previsti dagli indirizzi gestionali <strong>del</strong> presente Piano, tali contributi non possono essere erogati se viene<br />

utilizzato materiale di provenienza extra-regionale.<br />

Imboschimenti/rimboschimenti<br />

E’ vietata la realizzazione di imboschimenti, rimboschimenti, impianti di arboricoltura da legno<br />

all’interno degli habitat arbustivi, erbacei e ripariali.<br />

Impermeabilizzazione <strong>del</strong> suolo<br />

All’interno degli habitat è vietata l’impermeabilizzazione <strong>del</strong> suolo ad esclusione <strong>del</strong> fondo di invasi<br />

idrici artificiali e di strutture capaci di significative percolazioni inquinanti. Il divieto non si applica<br />

nel caso di manutenzione di strade che già presentano fondo impermeabilizzato.<br />

Salvaguardia dei corpi d’acqua e <strong>del</strong>le zone umide<br />

All’interno degli habitat è vietata l’alterazione, la riduzione e il drenaggio di paludi, stagni, acquitrini,<br />

prati umidi, zone di allagamento naturale temporaneo e corpi d’acqua. È inoltre vietata la frammentazione<br />

e/o eliminazione <strong>del</strong>la rete di drenaggio superficiale e il riempimento di fossi o canali. Il divieto<br />

si applica anche a tutti i corpi d’acqua naturali di qualunque tipo, fluenti o stagnanti, temporanei<br />

o permanenti, anche se allo stato attuale privi di vegetazione spontanea o colonizzati da cenosi non<br />

autoctone.<br />

Interventi in alveo<br />

All’interno degli habitat ripariali gli interventi su alvei e bacini devono essere effettuati con il rispetto<br />

dei raggi di curvatura, verifica <strong>del</strong>le possibilità di esondazione, restauro <strong>del</strong>le sezioni, utilizzo di tecniche<br />

di ingegneria naturalistica. È altresì vietata l’estirpazione <strong>del</strong>la vegetazione lacustre e palustre, ad<br />

eccezione degli interventi per la rimozione <strong>del</strong>l’apporto solido e degli interventi per il mantenimento<br />

<strong>del</strong>l’officiosità idraulica. Il divieto si applica anche a tutti i corpi d’acqua naturali di qualunque tipo,<br />

fluenti o stagnanti, temporanei o permanenti, anche se allo stato attuale privi di vegetazione spontanea<br />

o colonizzati da cenosi non autoctone.<br />

Interventi sulle sponde dei bacini lacustri<br />

Negli habitat ripariali 92A0, 3270 e 6430 sono vietati interventi che modifichino il profilo <strong>del</strong>le<br />

sponde dei bacini lacustri se non rivolti al ripristino <strong>del</strong> profilo naturale. Il divieto si applica inoltre<br />

alle sponde di tutti i bacini lacustri presenti all’interno <strong>del</strong> SIC o <strong>del</strong>la ZPS, anche se allo stato attuale<br />

privi di vegetazione spontanea o colonizzati da cenosi non autoctone.

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