22.11.2014 Views

Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

2 . E c o l o g i a<br />

1 1 7<br />

al. 2009, 2010a, 2010b, 2011). È stata<br />

inoltre evidenziata la massiccia presenza<br />

di infezioni fungine nei tessuti fogliari<br />

e radicali di cannuccia, potenzialmente<br />

responsabili di alterazioni isto-anatomiche<br />

e danni a carico dei tessuti. Alcune<br />

entità individuate producono micotossine<br />

e metaboliti secondari, e possono<br />

esercitare effetti patogeni per le piante<br />

(Angelini et al. 2010, 2011).<br />

6.5. Discussione e possibili<br />

interpretazioni <strong>del</strong> fenomeno<br />

I risultati ottenuti <strong>del</strong>ineano uno scenario<br />

complesso per il canneto <strong>del</strong><br />

lago <strong>Trasimeno</strong>; analogamente a quanto<br />

riportato in altri studi, si evidenzia<br />

una concomitanza di sintomi dei quali<br />

è difficile stabilire la causa. È plausibile<br />

che uno stato di sofferenza inizialmente<br />

indotto da cause ambientali possa poi<br />

essere stato ulteriormente aggravato dalla<br />

compresenza di altri fenomeni, quali<br />

la presenza di patogeni, parassiti o danni<br />

meccanici. L’analisi di alcuni parametri<br />

ambientali ha evidenziato come<br />

le stazioni più idonee ad un rigoglioso<br />

sviluppo di Phragmites australis siano quelle<br />

interessate da alternanza di sommersione<br />

ed emersione (almeno nel periodo<br />

estivo) o addirittura quelle solo eccezionalmente<br />

sommerse, più disturbate,<br />

con suoli ricchi di nutrienti e abbondanza<br />

di specie nitrofile e sinantropiche.<br />

Al contrario, le stazioni di canneto<br />

maggiormente colpite dal fenomeno di<br />

moria (sito La Valle) sono quelle caratterizzate<br />

da sommersione permanente<br />

ed accumulo di sostanza organica e lettiera<br />

derivante dalla stessa cannuccia.<br />

L’osservazione <strong>del</strong>l’andamento dei<br />

livelli medi <strong>del</strong> lago nel corso <strong>del</strong>l’ultimo<br />

secolo (Gambini 1995) evidenzia<br />

una interessante correlazione con<br />

la perdita progressiva di superficie <strong>del</strong><br />

canneto nell’area <strong>del</strong>la Valle. Il periodo<br />

di ritiro più massiccio <strong>del</strong> canneto<br />

avviene in un lasso di tempo compreso<br />

tra il 1954 e il 1977 (fig. 4). Come è ben<br />

noto, pochi anni dopo il 1954, alla fine<br />

degli anni ’50, le acque <strong>del</strong> lago hanno<br />

subito un forte aumento di livello<br />

in tempi relativamente brevi, a causa<br />

<strong>del</strong>l’ampliamento <strong>del</strong> bacino imbrifero<br />

(Gambini 1995). L’apporto di nuove<br />

acque ha provocato una più estesa<br />

sommersione in quei tratti di sponda<br />

caratterizzati da pendenza lieve, tra i<br />

quali proprio l’area a valle di S. Savino,<br />

all’epoca colonizzata da una notevole<br />

estensione di canneto che si protendeva<br />

per molte centinaia di metri verso l’Isola<br />

Polvese (Granetti 1965). L’aumento di<br />

livello <strong>del</strong> lago ha avuto diversi riscontri<br />

positivi ma evidentemente, pur sembrando<br />

paradossale, può aver provocato<br />

una sorta di annegamento <strong>del</strong> canneto.<br />

È in effetti noto che le oscillazioni <strong>del</strong><br />

livello <strong>del</strong>l’acqua possono influenzare,<br />

oltre che la mineralizzazione dei suoli<br />

e quindi la disponibilità di minerali,<br />

anche il sistema di aerazione nelle radici<br />

e nei rizomi <strong>del</strong>le piante che vivono in<br />

ecosistemi acquatici.<br />

Questa interpretazione trova molti<br />

riscontri nella letteratura scientifica che<br />

si è occupata <strong>del</strong>la tematica die-back. In<br />

numerosi studi, infatti, viene più volte<br />

sottolineato come il fenomeno si sviluppi<br />

spesso in stazioni di canneto sommerse,<br />

in particolare quando gli equilibri<br />

idrologici sono stati alterati o stabilizzati<br />

artificialmente. In alcuni casi l’alterazione<br />

<strong>del</strong> livello dei laghi è stata indicata<br />

proprio come una <strong>del</strong>le possibili cause<br />

<strong>del</strong> declino. L’arretramento dei canneti<br />

dal fronte acquatico e la loro scomparsa<br />

potrebbero essere una diretta conseguenza<br />

<strong>del</strong>la difficoltà per la cannuccia<br />

di accumulare riserve di carboidrati in<br />

condizioni di sommersione permanente.<br />

La sommersione prolungata, inoltre,<br />

può avere un effetto negativo sullo sviluppo<br />

dei germogli e <strong>del</strong>le plantule.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!