Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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A t t i d e l c o n v e g n o<br />
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cole, la manutenzione <strong>del</strong> canneto o il<br />
dragaggio dei fondali, un altro elemento<br />
che dobbiamo considerare. A questo<br />
proposito leggevo qualche giorno fa<br />
alcuni interventi contro il dragaggio dei<br />
fondali, che snaturerebbe il lago. Credo<br />
che non dobbiamo commettere l’errore<br />
di immaginare il lago come la foresta<br />
amazzonica. Qui siamo in una realtà che<br />
da circa 3000 anni vede visto l’uomo e<br />
il lago vivere in un connubio molto forte.<br />
Già al tempo degli Etruschi, l’uomo<br />
ha messo mano sul lago con una serie<br />
di interventi – anche perché probabilmente,<br />
io non sono un esperto, voi lo<br />
saprete sicuramente meglio di me, la<br />
Valdichiana (di cui il lago è un pezzo)<br />
sarebbe una grande palude. Se le opere<br />
di bonifica e di intervento non fossero<br />
iniziate allora, non avremmo questo<br />
splendido paesaggio che abbiamo oggi<br />
e che credo tutto il mondo ammira.<br />
Pensare che sul lago non si possano fare<br />
interventi credo sia una cosa che non<br />
possiamo accettare. Avere una visione<br />
solo di tutela, che pone unicamente<br />
limiti, credo faccia anche un danno al<br />
<strong>Trasimeno</strong>. Noi abbiamo bisogno che<br />
l’uomo continui ad intervenire sul lago<br />
<strong>Trasimeno</strong>, continui ad intervenire con<br />
il dragaggio, continui ad intervenire<br />
con la manutenzione <strong>del</strong> canneto, continui<br />
ad intervenire attraverso pratiche<br />
agricole – adesso si chiamano buone<br />
pratiche agricole – che garantiscano la<br />
normale manutenzione dei terreni e<br />
il normale deflusso <strong>del</strong>le acque verso<br />
il lago. Tante piccole cose che possiamo<br />
recuperare nella storia recente. Mi<br />
auguro dunque che riusciremo ad operare<br />
questo passaggio culturale, per il<br />
quale il lago recuperi fino in fondo il<br />
grande valore che esso riveste per questa<br />
regione, lavorando per far comprendere<br />
meglio il valore di questo territorio e<br />
di questo nostro lago <strong>Trasimeno</strong> e restituendo<br />
appieno anche quali sono i livelli<br />
e le esigenze di intervento che dobbiamo<br />
praticare su questo territorio. Ponendo<br />
questa questione: l’uomo non può non<br />
intervenire sul lago, su di esso l’uomo<br />
interviene da sempre. Certo, deve<br />
essere un intervento regolato, ma non<br />
è pensabile che l’uomo non intervenga,<br />
perché altrimenti questo bellissimo<br />
paesaggio diventa un’altra cosa in negativo.<br />
Questo è il punto sul quale sento<br />
di dover insistere: come costruire, per<br />
il futuro <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong>, un rapporto<br />
corretto tra l’uomo e il lago. Regoliamolo,<br />
definiamolo, ma il lago non può<br />
prescindere dall’intervento <strong>del</strong>l’uomo.<br />
Grazie e buon lavoro.<br />
Svedo Piccioni<br />
Direttore Generale Arpa <strong>Umbria</strong><br />
Voglio innanzitutto ringraziare il sindaco<br />
di Castiglione <strong>del</strong> <strong>Lago</strong> per il suo<br />
intervento e per le interessanti questioni<br />
che ha sollevato, che possono forse trovare<br />
risposta nel significato stesso <strong>del</strong>la<br />
giornata di oggi. Veniamo da un passato<br />
in cui non è che non si è intervenuti sul<br />
lago, si è intervenuti moltissimo, e forse<br />
per alcuni aspetti anche troppo. Qui c’è<br />
innanzitutto una questione di carattere<br />
culturale da affrontare, che riguarda<br />
l’idea che l’uomo ha sempre avuto <strong>del</strong><br />
proprio rapporto diretto con la natura.<br />
Viviamo in un Paese – e non ne siamo<br />
esenti nemmeno in <strong>Umbria</strong>, per essere<br />
chiari – in cui questo rapporto è stato<br />
un rapporto di dominio <strong>del</strong>l’uomo sulla<br />
natura, teso a piegare la natura alla proprie<br />
esigenze, sviluppando con essa un<br />
rapporto conflittuale. Questa è la prima<br />
grande questione che l’era moderna<br />
ci ha sottoposto, perché un rapporto<br />
di questo tipo non è più sopportabile.<br />
Basti pensare ai fiumi, imbrigliati<br />
e bloccati dall’opera <strong>del</strong>l’uomo fino a<br />
quando la potenza <strong>del</strong>le acque esplode e<br />
fa disastri. Questo è un Paese che spende<br />
cifre spaventose per intervenire sulle