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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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A t t i d e l c o n v e g n o<br />

3 3 5<br />

• costruire indici numerici che definiscano<br />

un “valore di qualità” a partire<br />

dalle caratteristiche dei popolamenti<br />

animali o vegetali (composizione in<br />

specie, biomassa, struttura, ecc.);<br />

• definire le condizioni di riferimento;<br />

• stabilire una soglia per le “leggere<br />

deviazioni”.<br />

La condizione di riferimento è un concetto<br />

semplice dal punto di vista teorico,<br />

ma di non facile applicazione pratica.<br />

Sono stati proposti diversi metodi<br />

per identificare le condizioni di riferimento:<br />

il più semplice consiste nel raggruppare<br />

i corpi idrici in tipi ed individuare<br />

per ogni tipo un certo numero<br />

di corpi idrici privi di disturbi umani,<br />

che rappresentino le condizioni di riferimento<br />

per quel tipo. La difficoltà in<br />

ambito mediterraneo consiste proprio<br />

nel definire categorie omogenee e nel<br />

trovare un numero sufficiente di siti di<br />

riferimento.<br />

Altri metodi alternativi consistono<br />

nell’uso di dati storici, quando disponibili,<br />

o di tecniche paleolimnologiche<br />

che permettono di ricostruire la storia<br />

passata di un lago a partire dai resti di<br />

organismi accumulati nei sedimenti di<br />

fondo. Inoltre è possibile valutare le<br />

condizioni di riferimento anche attraverso<br />

appositi mo<strong>del</strong>li o attraverso il<br />

giudizio esperto.<br />

La Direttiva suggerisce di superare le<br />

difficoltà nella definizione <strong>del</strong>le condizioni<br />

di riferimento e dei limiti di classe<br />

attraverso un cosiddetto “esercizio<br />

di intercalibrazione” in cui i differenti<br />

Stati membri <strong>del</strong>l’Unione Europea<br />

confrontano le loro metodiche di valutazione<br />

<strong>del</strong>la qualità ecologica e definiscono<br />

di comune accordo le condizioni<br />

di riferimento e i limiti <strong>del</strong>le classi di<br />

qualità.<br />

L’esercizio di intercalibrazione è<br />

iniziato nel 2003 e ha subito messo in<br />

evidenza che molti Stati membri non<br />

disponevano di metodi ufficiali per la<br />

valutazione <strong>del</strong>la qualità ecologica dei<br />

corpi idrici, e quindi il processo di<br />

intercalibrazione si è trasformato in un<br />

processo di messa a punto di metodi<br />

condivisi tra Paesi confinanti, all’interno<br />

dei cosiddetti “gruppi geografici di<br />

intercalibrazione” (GIG).<br />

Per quanto riguarda i laghi, il territorio<br />

italiano è incluso in due GIG:<br />

quello alpino e quello mediterraneo.<br />

Nel caso <strong>del</strong> GIG alpino, l’intercalibrazione<br />

si è svolta con successo per<br />

quanto riguarda il fitoplancton e le<br />

macrofite, mentre è ancora in corso per<br />

i macroinvertebrati e i pesci. In questo<br />

GIG il lavoro è stato facilitato dalla<br />

disponibilità di una grande quantità di<br />

dati di monitoraggio di ottima qualità<br />

(832 anni di dati disponibili in 196 laghi<br />

diversi) e 28 ambienti di riferimento<br />

praticamente privi di influenza umana<br />

diretta. Inoltre gli ambienti presenti nei<br />

diversi Paesi <strong>del</strong> GIG sono molto simili<br />

tra loro, e questo ha permesso di definire<br />

una tipologia comune.<br />

Nel GIG mediterraneo, invece, la<br />

situazione è completamente diversa.<br />

In questa area, infatti, i laghi naturali<br />

sono molto pochi, e i principali corpi<br />

idrici sono invasi costruiti per raccogliere<br />

acqua da utilizzare a fine irriguo<br />

e/o potabile. Esistono anche corpi idrici<br />

naturali, come il lago <strong>Trasimeno</strong> e i<br />

laghi vulcanici <strong>del</strong>l’Italia centrale, ma<br />

essi hanno caratteristiche tali che non<br />

esistono altri ambienti simili negli altri<br />

Paesi europei <strong>del</strong>l’area mediterranea.<br />

L’unico ambiente in qualche modo<br />

simile al lago <strong>Trasimeno</strong> è infatti il lago<br />

Balaton (ampio e poco profondo), ma<br />

esso si trova in una fascia climatica differente,<br />

più umida e meno calda, dove non<br />

vi sono problemi di eccessiva evaporazione<br />

e aumento di salinità <strong>del</strong>la acque.<br />

Per quanto riguarda i laghi vulcanici, ve

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