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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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5 . S a l v a g u a r d i a e r e c u p e r o a m b i e n t a l e<br />

2 4 7<br />

prolungati periodi di anossia. In assenza<br />

di ossigeno il metabolismo anaerobico<br />

diventa dominante ed il sedimento<br />

rilascia grandi quantità di ammonio,<br />

fosforo e metano all’acqua.<br />

Gli autori che hanno studiato le<br />

comunità a pleustofite affermano che<br />

questa tiopologia di macrofite tende e<br />

modificare l’ambiente colonizzato in<br />

una direzione tale da rendere difficile<br />

il ritorno alle condizioni originarie. La<br />

presenza <strong>del</strong>le pleustofite, infatti, limita<br />

fortemente la capacità <strong>del</strong> sedimento di<br />

rimuovere azoto per denitrificazione e<br />

di intrappolare fosforo in forme insolubili;<br />

in definitiva promuove un elevato<br />

tasso di riciclo ed il mantenimento di<br />

concentrazioni elevate dei due elementi<br />

in acqua. Gli ambienti a pleustofite sono<br />

generalmente poveri di ittiofauna a causa<br />

dei bassi tenori di ossigeno in acqua.<br />

16.3 Il recupero <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong>:<br />

un percorso a tappe<br />

Il lago <strong>Trasimeno</strong> ha acque torbide,<br />

ricche di fitoplancton, e presenta occasionali<br />

fioriture di cianobatteri. La presenza<br />

di questi gruppi algali, in grado<br />

di fissare azoto atmosferico, è generalmente<br />

associata a squilibri nella disponibilità<br />

relativa di azoto, fosforo e silice<br />

e in particolare ad una maggiore presenza<br />

di fosforo. Questo elemento ha un<br />

ciclo prettamente sedimentario e la sua<br />

presenza in acqua in elevate concentrazioni<br />

è associata a condizioni riducenti<br />

a livello di substrato, alla saturazione<br />

dei buffer biogeochimici, ad apporti dal<br />

Fig. 5.<br />

La copertura totale di macrofite galleggianti determina spesso fenomeni di anossia prolungata nelle acque, con conseguenze<br />

nefaste per organismi tolleranti come i Ciprinidi e per il rilascio di nutrienti (fosforo reattivo in particolare)<br />

dai sedimenti riducenti. Sembra che queste macrofite inducano condizioni che promuovono la loro permanenza negli<br />

ambienti colonizzati ed escludano la copresenza di altri produttori primari

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