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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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2 . E c o l o g i a<br />

1 0 5<br />

state rinvenute solo nel 2009 e con frequenze<br />

molto basse.<br />

Il contingente di idrofite radicanti<br />

con foglie natanti, attualmente è rappresentato<br />

da Nymphaea alba, che ricopre<br />

pochi m 2 nella darsena di S. Arcangelo<br />

e da un tappeto di poche centinaia di m 2<br />

di Potamogeton natans, nei pressi <strong>del</strong> pontile<br />

di attracco dei traghetti di Castiglione<br />

<strong>del</strong> <strong>Lago</strong>. Tali specie sono state osservate<br />

in fase di sopralluogo durante la campagna<br />

2010, ma a causa <strong>del</strong>le esigue aree di<br />

crescita, non sono ricadute nei transetti<br />

di campionamento.<br />

Le specie natanti, rappresentate solo<br />

da Lemnaceae, sono state osservate nel<br />

2010 nelle acque stagnanti dei fossi<br />

immissari e solo sporadicamente sullo<br />

specchio lacustre.<br />

Altro elemento da sottolineare è la<br />

notevole variazione <strong>del</strong>la frequenza di<br />

alcune specie da un anno all’altro. In<br />

particolare, si può osservare un forte<br />

decremento dal 2007 al 2010 di Najas<br />

marina, mentre Potamogeton pectinatus, Potamogeton<br />

perfoliatus, Myriophyllum spicatum presentano,<br />

nello stesso periodo, un trend<br />

di diffusione inverso. L’ analisi dei dati<br />

storici riportati nei lavori di Granetti<br />

(1965), Orsomando e Catorci (1991),<br />

Barsali (1913), permette di affermare<br />

che l’elevato sviluppo di Najas verificatosi<br />

nel 2007 (e probabilmente anche negli<br />

anni immediatamente precedenti, come<br />

riportano le testimonianze di pescatori e<br />

tecnici) rappresenta un evento anomalo<br />

probabilmente legato ad uno o più fattori<br />

combinati di disturbo, naturali e/o<br />

antropici, il cui effetto si è gradualmente<br />

ridotto negli anni successivi. Najas marina<br />

tollera un’alcalinità libera elevata, alte<br />

salinità e predilige condizioni termofile.<br />

Ciò fa supporre, ma l’ipotesi dovrebbe<br />

essere sottoposta a verifica, che il picco<br />

riscontrato nel 2007 sia stato favorito<br />

da condizioni di elevate temperatura e<br />

ricchezza in sali, quest’ultima indotta<br />

dal prolungato abbassamento <strong>del</strong> livello<br />

idrico, tendenza invertitasi nell’ultimo<br />

periodo.<br />

Fra le specie identificate nel corso<br />

<strong>del</strong> monitoraggio <strong>del</strong> 2010 (Tabb.<br />

2 e 3) non sono state riscontrate specie<br />

esotiche, la cui presenza anche in<br />

passato è risultata trascurabile. Elodea<br />

canadensis, ad esempio, fu segnalata da<br />

Cicioni alla fine <strong>del</strong>l’ottocento e successivamente<br />

soltanto da Venanzoni e<br />

Gigante (2000). Azolla filiculoides, specie<br />

neotropicale, segnalata per la prima<br />

volta da Granetti (1965), è presente<br />

nei fossi immissari <strong>del</strong> lago ma risulta<br />

sporadica sullo specchio lacustre. Nel<br />

2009, Gigante et al. (2010) hanno rilevato<br />

la presenza di Lemna minuta, associata<br />

a Spiro<strong>del</strong>a polyrhiza, in un piccolo e denso<br />

lamineto all’interno di una imbarcazione<br />

abbandonata al margine <strong>del</strong> canneto,<br />

in prossimità <strong>del</strong> depuratore di Tuoro.<br />

Lemna minuta associata a Spiro<strong>del</strong>a polyrhiza e<br />

ad Azolla filiculoides, è stata rilevata da Arpa<br />

nella medesima area durante un sopralluogo<br />

<strong>del</strong> giugno 2010, nelle acque stagnanti<br />

<strong>del</strong> fosso immissario.<br />

In tab. 4 il numero di taxa campionati<br />

durante il monitoraggio <strong>del</strong> 2010<br />

è posto a confronto con quello rilevato<br />

in passato (Barsali 1913; Granetti 1965;<br />

Cecchetti e Lazzerini, 2007; Lazzerini<br />

e Mariani, 2009). La tabella evidenzia<br />

una riduzione, negli anni, <strong>del</strong> numero<br />

complessivo <strong>del</strong>le specie macrofitiche,<br />

che ha interessato soprattutto le idrofite<br />

natanti e radicanti con foglie natanti,<br />

ma non le sommerse. La perdita di<br />

biodiversità rispetto al passato sembra<br />

imputabile, soprattutto, alla riduzione<br />

degli habitat idonei all’insediamento e<br />

allo sviluppo <strong>del</strong>le specie natanti e radicanti<br />

con foglie natanti, riconducibile a<br />

diversi fattori, fra i quali:<br />

• artificializzazione <strong>del</strong>le sponde e<br />

bonifica idraulica <strong>del</strong>le aree palustri<br />

cingenti il lago;

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