Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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mazioni ricavate evidenziano l’importanza<br />
<strong>del</strong>l’analisi dei dati storici e degli<br />
archivi sedimentari a fini previsionali<br />
e gestionali <strong>del</strong> lago <strong>Trasimeno</strong>, nello<br />
scenario dei cambiamenti climatici in<br />
atto.<br />
Introduzione<br />
I sistemi acquatici poco profondi sono<br />
diffusi in gran parte <strong>del</strong>le regioni ecoclimatiche<br />
terrestri. Essi rappresentano<br />
spesso hot spot regionali di biodiversità<br />
e sono oggetto di politiche di conservazione.<br />
I cambiamenti climatici possono<br />
produrre significativi impatti su<br />
questi ecosistemi, poiché il loro regime<br />
termico, idrologico e idrochimico<br />
è estremamente sensibile alle variazioni<br />
meteo-climatiche. Numerosi ecosistemi<br />
shallow-waters stanno evidenziando, negli<br />
ultimi decenni, problemi riconducibili<br />
ai cambiamenti climatici, con particolare<br />
riferimento a fenomeni di disseccamento,<br />
riscaldamento, salinizzazione e<br />
deterioramento <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>l’acqua<br />
(Bates et al. 2008), spesso amplificati<br />
da pratiche di sfruttamento <strong>del</strong>la risorsa<br />
idrica e da inquinamento chimico.<br />
L’impatto <strong>del</strong> disseccamento è particolarmente<br />
severo in Africa centrale (<strong>Lago</strong><br />
Chad e <strong>Lago</strong> Tonga – UNEP, 2006),<br />
Europa sud-orientale (<strong>Lago</strong> Balaton e<br />
<strong>Lago</strong> Velence - Wantzen et al. 2008) e<br />
Australia sud-orientale (<strong>Lago</strong> George<br />
- Beeton et al. 2006), dove il rischio di<br />
siccità è ritenuto i più elevato a livello<br />
planetario (Bates et al. 2008).<br />
Gli effetti <strong>del</strong> disseccamento sulla<br />
qualità <strong>del</strong>l’acqua sono attesi amplificarsi<br />
rapidamente al raggiungimento<br />
di condizioni evaporative (apporti da<br />
bacino inferiori alle perdite evapo-traspirative),<br />
che inducono riduzioni di<br />
livello e accumulo di sali e nutrienti. In<br />
sistemi lacustri poco profondi, la riduzione<br />
<strong>del</strong> livello idrico è generalmente<br />
accompagnata dall’incremento <strong>del</strong>la<br />
torbidità <strong>del</strong>l’acqua (Scheffer, 1998),<br />
dalla riduzione dei livelli di ossigeno<br />
disciolto, dall’innalzamento <strong>del</strong> rischio<br />
di fioriture di alghe verdi e azzurre tossiche<br />
e, conseguentemente, <strong>del</strong>lo stress<br />
sulla fauna acquatica (Colley, 2004). Il<br />
progressivo disseccamento produce gli<br />
impatti più severi sulla fauna e sulla flora<br />
bentonica <strong>del</strong>l’ampia fascia litoranea<br />
che spesso caratterizza sistemi acquatici<br />
poco profondi, come è stato evidenziato<br />
per specie di molluschi (Balogh et al.,<br />
2008) e macrofite acquatiche (Furey et<br />
al., 2006). Una recente analisi di carote<br />
sedimentarie <strong>del</strong> lago <strong>Trasimeno</strong> (Gaino<br />
et al., 2009) ha, in particolare, messo<br />
in evidenza il declino <strong>del</strong>la popolazione<br />
di spugne e la significativa correlazione<br />
<strong>del</strong>l’abbondanza dei resti spongini con i<br />
livelli idrometrici lacustri.<br />
La stretta dipendenza <strong>del</strong> bilancio<br />
idrico <strong>del</strong> lago <strong>Trasimeno</strong> dalle condizioni<br />
meteorologiche ha causato eventi<br />
drammatici di piena e di secca nel corso<br />
dei secoli, inducendo interventi di<br />
regimentazione sin dall’epoca etrusca<br />
e romana (Dragoni, 2004; Gambini,<br />
1995). La ristrutturazione <strong>del</strong>l’emissario<br />
artificiale di S.Savino, completata<br />
alla fine <strong>del</strong> 19° secolo, ha innescato<br />
un progressivo abbassamento dei livelli<br />
idrometrici lacustri, cui contribuirono<br />
successivi abbassamenti <strong>del</strong>la soglia di<br />
sfioro, fino alla drammatica crisi degli<br />
anni ’50 (fig.1). L’ampliamento <strong>del</strong><br />
bacino effettuato in quegli anni permise<br />
un rapido recupero, ma il “problema<br />
<strong>Trasimeno</strong>”, al momento consistente<br />
in una fase di bassi livelli idrometrici,<br />
rimane ancora irrisolto, dal momento<br />
che gli interventi e le norme restrittive<br />
sull’uso <strong>del</strong>la risorsa idrica introdotte<br />
risultano inefficaci nella quadro dei<br />
cambiamenti climatici in atto (Dragoni<br />
et al., 2003).<br />
Il presente lavoro illustra i risultati<br />
<strong>del</strong>l’analisi di serie meteorologiche e