Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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2 1 4 A r p a U m b r i a 2 0 1 2<br />
14.3.2 Misure <strong>del</strong> Piano <strong>del</strong> Parco<br />
La proposta di Piano <strong>del</strong> Parco è stata<br />
predisposta nel corso <strong>del</strong> 2009-2010,<br />
adottando un approccio partecipativo<br />
incentrato sulla possibilità di rideterminare<br />
i confini <strong>del</strong>l’area protetta.<br />
La documentazione non è ancora<br />
adottata e messa a disposizione <strong>del</strong>la<br />
procedura di VAS.<br />
Nel processo di valutazione ed approvazione<br />
<strong>del</strong> Piano saranno verificate le<br />
misure proposte e le loro relazioni con<br />
gli aspetti di tutela <strong>ambientale</strong>, gestione<br />
<strong>del</strong> territorio e altri piani e normative<br />
di settore.<br />
La riforma regionale <strong>del</strong>le Comunità<br />
Montane avviata nel 2010, ha messo<br />
involontariamente in stand-by il processo<br />
di approvazione <strong>del</strong> Piano.<br />
14.3.3 Misure di conservazione dei siti<br />
Natura 2000<br />
La Regione <strong>Umbria</strong>, con DGR n.161 <strong>del</strong><br />
08/02/2010, ha provveduto ad adottare<br />
le proposte di Piano di gestione dei siti<br />
Natura 2000 e ad avviare la fase di partecipazione<br />
dei piani stessi.<br />
La documentazione <strong>del</strong>le proposte è<br />
disponibile dal 2010 sul sito regionale<br />
http://www.biodiversita.regione.umbria.it<br />
Sul sito si riassumono gli obiettivi<br />
generici dei piani:<br />
“In attuazione <strong>del</strong>la direttiva 92/43/CEE<br />
“Habitat” e dei DPR di recepimento 357/97 e<br />
120/ 2003 i piani di gestione specifici o integrati<br />
ad altri piani di sviluppo, rappresentano<br />
le misure di conservazione non obbligatorie da<br />
predisporre, se ritenute necessarie per applicare,<br />
alla realtà regionale, le indicazioni fornite dalla<br />
U.E., finalizzate alla tutela e conservazione <strong>del</strong>la<br />
biodiversità presente nei siti Natura 2000.<br />
Detti piani di gestione rappresentano un<br />
passaggio essenziale per cogliere gli aspetti relativi<br />
all’integrazione tra ambiente e sviluppo<br />
nel processo di definizione di politiche, piani e<br />
programmi, in linea con i bisogni <strong>del</strong>le comunità<br />
locali. In generale si ipotizza una pianificazione<br />
capace di conservare la struttura e la funzionalità<br />
dei sistemi naturali e paesaggistici privilegiando un<br />
approccio sistemico capace di ottimizzare l’integrazione<br />
tra conoscenze naturalistiche, economiche,<br />
sociali, storiche e culturali.<br />
Obiettivo generale <strong>del</strong>la politica d’intervento<br />
proposta è quello di proteggere, conservare e ripristinare<br />
il funzionamento dei sistemi naturali ed<br />
arrestare la perdita <strong>del</strong>la biodiversità ritenendo che<br />
la sua conservazione è parte integrante <strong>del</strong>lo sviluppo<br />
economico e sociale.<br />
Sulla base <strong>del</strong>le indicazioni fornite dalle “linee<br />
d’indirizzo regionali”, si è dato avvio alla predisposizione<br />
dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000<br />
umbri, sottoponendo a progetto di piano tutti i siti<br />
presenti in ambito regionale.<br />
L’elaborazione dei Piani di Gestione ha comportato<br />
la definizione <strong>del</strong> nuovo quadro conoscitivo:<br />
• le checklist <strong>del</strong>le specie botaniche e zoologiche<br />
ricomprese nei Siti Natura 2000 oggetto di<br />
ricerca, di cui all’allegato II e IV <strong>del</strong>la direttiva<br />
“Habitat”, all’allegato <strong>del</strong>la direttiva “Uccelli”<br />
e alle specie di interesse nazionale e regionale;<br />
• la distribuzione reale e potenziale <strong>del</strong>le specie<br />
botaniche e zoologiche in allegato II e IV alla<br />
direttiva “Habitat”, in allegato alla direttiva<br />
“Uccelli” e di interesse nazionale e regionale;<br />
• la mappatura degli habitat codificati nell’allegato<br />
alla direttiva “Habitat” e degli habitat effettivi<br />
<strong>del</strong>le biocenosi di interesse comunitario, nazionale<br />
e regionale, in base a limiti di carattere biologico<br />
con cartografie redatte a scala 1:10.000 e<br />
in alcuni casi a scale 1:5000 e 1:2000;<br />
• la definizione dei nuovi perimetri sulla base <strong>del</strong>le<br />
carte degli habitat con produzione di cartografie<br />
a scala 1:10.000 e appoggio su base catastale.<br />
• le analisi <strong>del</strong>le principali caratteristiche naturali<br />
ed ecologiche <strong>del</strong>le specie caratterizzanti i<br />
siti, finalizzata al mantenimento in uno stato di<br />
conservazione soddisfacente dei siti stessi;<br />
• le definizione <strong>del</strong> quadro strategico gestionale<br />
locale con particolare riferimento alla conservazione<br />
<strong>del</strong>le specie animali, vegetali e degli<br />
habitat, nonché all’analisi degli aspetti socioeconomici,<br />
culturali, archeologici, architettonici<br />
e paesaggistici, essenzialmente dal punto di<br />
vista ecologico-<strong>ambientale</strong>;