Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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A t t i d e l c o n v e g n o<br />
3 4 9<br />
progetto di Rete Ecologica Regionale<br />
(RERU) e sicuramente non ultimo, in<br />
ordine d’importanza, nel varo <strong>del</strong>l’Osservatorio<br />
regionale per il monitoraggio<br />
<strong>del</strong>la biodiversità, il paesaggio rurale e<br />
la progettazione sostenibile.<br />
I Piani di Gestione dei siti Natura<br />
2000 sono stati adottati dalla Giunta<br />
regionale con atto n. 161/2010, e poi<br />
trasmessi al Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente e<br />
<strong>del</strong>la <strong>Tutela</strong> <strong>del</strong> Territorio e <strong>del</strong> Mare<br />
(MATTM) che, dopo una complessa<br />
istruttoria, li ha inviati alla Commissione<br />
europea per le verifiche di rito.<br />
L’esame operato dal MATTM è stato<br />
oneroso in termini di tempo e molto<br />
approfondito in quanto sono state<br />
sottoposte a verifica, per ogni sito, sia<br />
le nuove proposte di perimetro che le<br />
relative banche dati riferite ad habitat<br />
e check list di specie. Alla Regione resta<br />
pertanto in carico la competenza specifica<br />
<strong>del</strong>la definizione <strong>del</strong>le misure di<br />
conservazione. In <strong>Umbria</strong>, la decisione<br />
di sottoporre a progetto di piano tutti<br />
i siti Natura 2000 presenti in ambito<br />
regionale, se da un lato ha comportato<br />
un percorso complesso, sia in termini di<br />
tempo che di lavoro, dall’altro ha significato<br />
un aggiornamento complessivo<br />
<strong>del</strong>l’intero comparto biodiversità con<br />
ricadute virtuose in termini di tutela,<br />
di attenzione nelle procedure valutative<br />
(VIA VAS VincA) e di impiego razionale<br />
di risorse derivanti dai fondi comunitari<br />
POR FESR e PSR FEASR.<br />
Come noto i progetti di Piano, finanziati<br />
con i fondi Docup 2000-2006,<br />
sono stati redatti a cura <strong>del</strong>le Comunità<br />
Montane, con l’ausilio di figure scientifiche<br />
provenienti principalmente dagli<br />
Atenei di Perugia e Camerino e hanno<br />
previsto:<br />
• la redazione <strong>del</strong> quadro conoscitivo,<br />
basato sui dati contenuti nei formulari<br />
predisposti dal Ministero per i<br />
Siti Natura 2000;<br />
• la definizione dei nuovi perimetri<br />
sulla base <strong>del</strong>le carte degli habitat<br />
con produzione di cartografie a<br />
scala 1:10.000 e appoggio su base<br />
catastale;<br />
• l’analisi <strong>del</strong>le principali caratteristiche<br />
naturali ed ecologiche, in relazione<br />
alle specie caratterizzanti i siti,<br />
finalizzata al mantenimento in uno<br />
stato di conservazione soddisfacente<br />
dei siti stessi;<br />
• la definizione di metodologie omogenee<br />
di monitoraggio biologico al<br />
fine di permettere adeguate valutazioni<br />
comparative riguardo al mantenimento<br />
dei caratteri naturali <strong>del</strong><br />
sito (livello di conservazione <strong>del</strong>le<br />
specie e degli habitat comunitari) e<br />
rispetto alla valutazione tra i piani di<br />
gestione;<br />
• l’eventuale integrazione con gli<br />
strumenti di pianificazione esistenti<br />
secondo le procedure vigenti di<br />
modifica di tali strumenti;<br />
• la verifica <strong>del</strong>la necessità di determinare<br />
eventuali ulteriori misure di<br />
prevenzione per evitare il degrado<br />
degli habitat o la perturbazione <strong>del</strong>le<br />
specie.<br />
Nei primi mesi <strong>del</strong> 2011 è intenzione<br />
<strong>del</strong>la Regione iniziare la fase partecipativa<br />
quale passaggio obbligato e propedeutico<br />
all’approvazione dei suddetti<br />
progetti di piano da parte <strong>del</strong>la Giunta<br />
stessa.<br />
Si pensa a tal proposito di organizzare,<br />
presso ogni Comunità Montana,<br />
incontri finalizzati a garantire un’ampia<br />
partecipazione da parte degli Enti locali<br />
interessati, Società civile e Stakeholders.<br />
C’è un altro aspetto importante legato<br />
all’approvazione dei Piani di gestione<br />
ed è la trasformazione dei SIC in<br />
ZSC (Zone Speciali di Conservazione);<br />
tale adempimento deriva dalla Direttiva<br />
Habitat e comporta, per le Regioni,<br />
l’impegno ad attuare, in accordo