Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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4 . I l t e l e r i l e v a m e n t o<br />
1 9 3<br />
si può ipotizzare che questa zona abbia<br />
risentito <strong>del</strong>le operazioni di taglio <strong>del</strong>la<br />
macrofite e dragaggio <strong>del</strong> fondale, con<br />
conseguente peggioramento <strong>del</strong>la qualità<br />
<strong>del</strong>le acque. Un’ulteriore riduzione<br />
<strong>del</strong>la densità di copertura, mediamente<br />
costituita dall’associazione Ceratophylletum<br />
demersi, si è infine rilevata nella zona tra<br />
San Feliciano e Isola Polvese.<br />
I dati MIVIS hanno permesso di<br />
<strong>del</strong>imitare anche le aree a canneto presenti<br />
sia nella zona costiera <strong>del</strong> lago che<br />
nella zona <strong>del</strong>l’Oasi La Valle e che risultano<br />
occupare una superficie di 42 ha.<br />
Confrontando il risultato ottenuto,<br />
per la medesima regione d’interesse,<br />
dall’elaborazione <strong>del</strong> dato MIVIS con<br />
quello ottenuto con l’immagine ALOS<br />
<strong>del</strong> 2008 (si veda fig. 34), si è potuto<br />
constatare una perdita di 4 ettari di<br />
canneto, dati concordi con i risultati<br />
di Gigante et. al (2010). Gli indici di<br />
NDVI di queste aree a canneto hanno<br />
un valore medio di 0,58 con valori più<br />
elevati nell’entroterra (NDVI medio<br />
di 0,65) e valori più bassi nei canneti<br />
a contatto con l’ambiente acquatico<br />
(NDVI medio 0,45). Questi risultati<br />
sono in accordo sia ai rilievi di campo di<br />
LAI (Leaf Area Index) sia con i valori di<br />
NDVI precedentemente presentati.<br />
Per quanto riguarda la componente<br />
acquatica l’applicazione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo<br />
bio-ottico ha permesso di produrre le<br />
mappe <strong>del</strong>le concentrazioni di chl-a,<br />
TSM e CDOM.<br />
I risultati ottenuti sono stati validati<br />
con le misure limnologiche effettuate in<br />
sincrono all’acquisizione; per la clorofilla<br />
l’accordo è stato elevato (r = 0,86),<br />
anche la validazione dei TSM con i valori<br />
misurati in situ, con lo stesso sistema<br />
utilizzato per la validazione <strong>del</strong>la mappe<br />
ottenute con il sensore MERIS (si veda<br />
fig. 9), ha evidenziato un buon accordo<br />
nella parte settentrionale e meridionale<br />
(sincrona all’acquisizione <strong>del</strong> dato<br />
MIVIS) <strong>del</strong> lago, mentre nella zona di<br />
centro lago i prodotti ottenuti hanno<br />
leggermente sovrastimato i risultati di<br />
campo.<br />
I risultati, visibili in fig. 38, evidenziano<br />
come le concentrazioni di clorofilla<br />
risultino contenute in questo<br />
periodo stagionale; in effetti, i problemi<br />
di fioriture fitoplanctoniche nel lago<br />
sono strettamente correlate con le temperature<br />
e l’intensità di radiazione incidente<br />
e quindi da associare al periodo<br />
estivo e all’inizio <strong>del</strong>l’autunno. Anche<br />
le concentrazioni di CDOM sono contenute,<br />
risultano invece più elevate le<br />
concentrazioni di TSM.<br />
A livello zonale solamente la mappa<br />
dei TSM evidenzia una variabilità significativa<br />
all’interno <strong>del</strong>l’area investigata,<br />
si possono infatti notare zone come<br />
quelle più prossime alla costa nord<br />
oppure vicino al paese di San Feliciano<br />
con valori più elevati (in rosso).<br />
Fig. 38.<br />
Mappe di concentrazione dei parametri otticamente attivi<br />
estratte dall’immagine MIVIS. In bianco le zone non<br />
classificate a causa <strong>del</strong>l’elevata copertura di macrofite