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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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2 3 8 A r p a U m b r i a 2 0 1 2<br />

fondamentale <strong>del</strong> patrimonio locale,<br />

che andrebbe fortemente salvaguardato.<br />

Il prelievo operato dai pescatori<br />

sportivi e da quelli di professione, se<br />

esercitato in maniera non sostenibile,<br />

sicuramente comporta un impatto<br />

negativo diretto sulle popolazioni ittiche<br />

ed in genere tutte le attività legate<br />

alla pesca possono avere conseguenze<br />

indirette anche su molte altre componenti<br />

faunistiche. La gestione di tale<br />

attività, soprattutto in un’area protetta<br />

come il lago <strong>Trasimeno</strong>, dovrebbe essere<br />

improntata su criteri in grado di conciliare<br />

le esigenze di conservazione con<br />

lo sfruttamento economico, nel quadro<br />

di riferimento <strong>del</strong>lo sviluppo sostenibile:<br />

le proposte gestionali dovrebbero<br />

muoversi nell’ambito di un processo<br />

volto a valorizzare le risorse ittiche <strong>del</strong><br />

lago, garantendo agli operatori lo sfruttamento<br />

economico <strong>del</strong>la risorsa senza<br />

comprometterne le capacità riproduttive<br />

e salvaguardandone le potenzialità<br />

future.<br />

Il problema da superare è quello di<br />

individuare il tipo ed i livelli di monitoraggio<br />

che devono essere attivati per<br />

elaborare mo<strong>del</strong>li di gestione volti al<br />

mantenimento di elevati livelli di produzione<br />

ittica e basati su un processo<br />

di sfruttamento sostenibile. L’eliminazione<br />

<strong>del</strong> sovrasfruttamento <strong>del</strong>le risorse<br />

ittiche, che è alla base <strong>del</strong> declino<br />

degli stock <strong>del</strong>le popolazioni di interesse<br />

professionale, crea le premesse<br />

per fare <strong>del</strong>la pesca nelle acque interne<br />

un’attività redditizia e duratura. Non ci<br />

può essere infatti mercato per attività<br />

che non garantiscono livelli di produzione<br />

costanti e di qualità e poche, di<br />

conseguenza, sarebbero le garanzie e le<br />

prospettive per chi esercita tale attività.<br />

Auspicabili per il miglioramento <strong>del</strong>le<br />

condizioni economiche dei pescatori<br />

di professione sono anche tutte quelle<br />

azioni volte ad aumentarne il reddito,<br />

riducendo la dipendenza dal prelievo e<br />

dalla commercializzazione <strong>del</strong> pescato<br />

(pescaturismo, ittioturismo, attività di<br />

accompagnamento dei pescatori sportivi<br />

e di guida per i turisti, ecc…). Indicazione<br />

valida per la pesca sportiva è invece<br />

quella di separare l’attività sportiva<br />

dal prelievo <strong>del</strong>le specie indigene più<br />

sensibili, mediante l’adozione di tecniche<br />

di pesca meno cruente di quelle<br />

tradizionali (zone a regolamento specifico,<br />

aree Catch and Release o zone ‘No Kill’)<br />

(Lorenzoni et al., 2009).<br />

La gestione <strong>del</strong>le comunità ittiche,<br />

mediante la regolamentazione <strong>del</strong>le<br />

diverse forme di prelievo, può esercitare<br />

un ruolo fondamentale per tentare di<br />

recuperare o riavvicinarsi alle dinamiche<br />

ecosistemiche pregresse che caratterizzavano<br />

l’ecosistema lacustre. Tale azione<br />

di riequilibrio può essere esercitata<br />

attraverso un prelievo diretto di alcune<br />

specie invasive o mediante azioni indirette<br />

di manipolazione <strong>del</strong>le catene alimentari.<br />

La necessità di regolamentare<br />

le numerose attività connesse alla gestione<br />

e alla pratica <strong>del</strong>la pesca sono anche<br />

giustificate dal progressivo aumento <strong>del</strong><br />

numero <strong>del</strong>le specie esotiche presenti<br />

nel lago, alcune <strong>del</strong>le quali particolarmente<br />

pericolose. Nella gestione di una<br />

specie esotica invasiva, l’eradicazione<br />

è sicuramente la strategia più idonea,<br />

ma le esperienze condotte in questo<br />

settore dimostrano che le possibilità di<br />

successo sono spesso molto limitate; in<br />

questi casi sembra preferibile, piuttosto,<br />

l’adozione di un piano di controllo<br />

<strong>del</strong>l’abbondanza <strong>del</strong>le popolazioni <strong>del</strong>le<br />

specie indesiderate, che le mantenga su<br />

valori numerici tali da rendere minimo<br />

il loro impatto. Nel lago <strong>Trasimeno</strong> la<br />

scelta da privilegiare per il contenimento<br />

numerico <strong>del</strong>le popolazioni invasive<br />

è quella di ricorrere anche all’azione dei<br />

pescatori, incentivando il prelievo <strong>del</strong>le<br />

specie indesiderate.

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