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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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4 . I l t e l e r i l e v a m e n t o<br />

1 7 3<br />

10.4.2 I cianobatteri<br />

Nell’ultimo decennio la componente<br />

fitoplanctonica dei laghi è profondamente<br />

cambiata a seguito d’intense<br />

fioriture di cianobatteri che sono divenute<br />

un’entità preoccupante, ed hanno<br />

coinvolto non solo quei laghi che per<br />

caratteristiche morfologiche sono facilmente<br />

soggetti a fenomeni eutrofici e<br />

distrofici, ma anche laghi profondi tendenzialmente<br />

oligotrofici come quelli<br />

subalpini italiani. Le fioriture possono<br />

raggiungere concentrazioni ed estensioni<br />

elevatissime e nel caso di produzione<br />

di tossine queste possono anche essere<br />

letali per uomini e animali.<br />

I cianobatteri sono organismi primitivi<br />

intermedi tra i batteri e gli organismi<br />

fitoplanctonici che assorbono differenti<br />

lunghezze d’onda <strong>del</strong>lo spettro<br />

elettromagnetico; questa caratteristica li<br />

rende più efficienti e permette a differenti<br />

specie di coesistere in uno stesso<br />

habitat. Questi pigmenti (ficocianina e<br />

ficoeritrina) assorbono in un intervallo<br />

spettrale (500-650 nm) raramente utilizzato<br />

da altre specie fitoplanctoniche,<br />

il picco di assorbimento tipico è attorno<br />

ai 650 nm (Gons et al., 1999) con un<br />

flesso tipico compreso tra i 627 e i 635<br />

nm (Gons et al., 2005). Sulla base di<br />

queste caratteristiche, è possibile rilevare<br />

l’estensione d’intense bloom di cianobatteri<br />

(Kutser et al., 2008).<br />

Data l’importanza che negli ultimi<br />

anni i cianobatteri rivestono nelle comunità<br />

fitoplanctoniche <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong>, si<br />

è valutata la possibilità di discriminarne<br />

la presenza dalle immagini MERIS. In<br />

accordo ai lavori di letteratura (Kutser et<br />

al., 2006) è, infatti, emerso che quando<br />

sono presenti in abbondanti quantità è<br />

possibile identificarli qualitativamente<br />

anche da satellite.<br />

Come prima operazione è risultato<br />

fondamentale valutare la risposta spettrale<br />

di questi organismi dalle misure<br />

radiometriche di campo (fig. 15) e successivamente<br />

mappare la loro distribuzione<br />

nel lago.<br />

Fig. 15.<br />

Confronto di firme spettrali nell’intervallo spettrale (500-650 nm) utilizzato dai cianobatteri. Si può notare come la loro<br />

presenza determini un profondo cambiamento nella risposta spettrale <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong> lago

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