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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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A t t i d e l c o n v e g n o<br />

3 5 3<br />

come testimone, in quanto meno soggetto<br />

a fenomeni di sversamenti diretti<br />

e quindi, presumibilmente, a fenomeni<br />

di inquinamento.<br />

Passando ai risultati ottenuti nella<br />

tabella che sto mostrando (cfr. www.<br />

arpa.umbria.it/resources/documenti/convegno-trasimeno/Morozzi.pdf<br />

pag.5) sono riportati i parametri considerati<br />

e le loro concentrazioni rilevate<br />

nelle diverse stazioni e nelle diverse<br />

stagioni. Senza entrare nel dettaglio, è<br />

importante evidenziare quali sono stati<br />

i parametri considerati. Si sono considerati:<br />

i solfuri acidi volatili (AVS), il<br />

carbonio organico (OC), il carbonio<br />

inorganico(IC), gli Alchil-Solfonati<br />

Lineari (LAS) gli Idrocarburi Aromatici<br />

Policiclici (IAP), alcuni metalli pesanti,<br />

quali cadmio, piombo, cromo, zinco,<br />

rame.<br />

Un primo aspetto che è stato considerato<br />

approfonditamente è il rilascio<br />

dei metalli assorbiti sui sedimenti e la cui<br />

concentrazione è a livelli di ppm (parti<br />

per milione). Senza considerare analiticamente<br />

queste concentrazioni era<br />

interessante verificare se i metalli assorbiti<br />

venissero rilasciati e in quale misura<br />

e in quali condizioni, poiché questo<br />

aspetto può avere importanti ricadute<br />

sulla qualità <strong>del</strong>le acque. Come si può<br />

vedere dai dati mostrati in tab. 1, se si<br />

esclude il cadmio, la quota di rilascio è<br />

bassa per tutti gli altri metalli, forse un<br />

poco più alta è quella per il piombo, ma<br />

comunque anche questa risulta sempre<br />

abbastanza bassa. Ci si chiede perché<br />

i metalli vengono rilasciati così poco,<br />

visto che il metodo che si usa è il rilascio<br />

in ambiente acido a pH 4,5-5.<br />

La considerazione che può essere<br />

fatta e che se i metalli fossero legati<br />

esclusivamente come solfuri o carbonati,<br />

operando a un pH che è minore<br />

<strong>del</strong>la costante di equilibrio pK di questi<br />

acidi, si sarebbe dovuto avere un rilascio<br />

molto maggiore rispetto a quelli<br />

ottenuti. Una ipotesi possibile e che i<br />

metalli, oltre ad essere legati come carbonati<br />

e solfuri, siano co-precipitati,<br />

come riportato in letteratura, con i sali<br />

di manganese e di ferro, che sono presenti<br />

in concentrazioni abbastanza elevate<br />

nel lago <strong>Trasimeno</strong>.<br />

Proseguendo nella presentazione,<br />

nelle diapositive che sto mostrando sono<br />

schematizzati in grafico, per la varie<br />

stazioni, alcuni parametri ritenuti più<br />

significativi visto che, essendo la tabella<br />

iniziale troppo complessa a causa <strong>del</strong><br />

numero di dati, non risultava di facile<br />

Tabella 1 - Percentuali di rilascio dei metalli dai campioni di<br />

sedimento <strong>del</strong> lago <strong>Trasimeno</strong>

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