Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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1 . S t a t o d e l l e c o n o s c e n z e<br />
2 7<br />
le acque e la stabilizzazione dei livelli <strong>del</strong><br />
lago, che gradualmente andavano decrescendo.<br />
Questo problema fu affrontato<br />
inizialmente dal progetto Pasquali<br />
(Pasquali, 1931; Società Acque Riunite<br />
Tevere <strong>Trasimeno</strong>,1930), che prevedeva il<br />
collegamento al lago <strong>del</strong> bacino <strong>del</strong>l’Alto<br />
Tevere. Successivamente si occuparono<br />
<strong>del</strong>lo stesso argomento in tanti, dal Consorzio<br />
per la Bonifica <strong>del</strong>le Gronde <strong>del</strong><br />
<strong>Trasimeno</strong> (1932) al Consorzio di Bonifica<br />
nel 1950: le soluzioni prospettate<br />
sono in tutti i casi sempre collegate alla<br />
sola questione quantitativa <strong>del</strong>le acque,<br />
eredità <strong>del</strong> ventennio fascista e <strong>del</strong>le<br />
bonifiche, ma anche <strong>del</strong>le caratteristiche<br />
e competenze degli enti preposti.<br />
1.3 Eventi e valutazioni dal<br />
dopoguerra agli anni ’70<br />
Con la crisi idrica che porta una grande<br />
attenzione sul lago, gli anni cinquanta<br />
vedono, attraverso l’istituzione<br />
<strong>del</strong>l’Istituto di Idrobiologia e Pescicoltura<br />
all’Università di Perugia, il rilancio<br />
<strong>del</strong>la Stazione Idrobiologica <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong><br />
a Monte <strong>del</strong> <strong>Lago</strong>.<br />
Moretti (Moretti, 1958), primo<br />
direttore <strong>del</strong>l’Istituto, traccia un quadro<br />
ecologico-<strong>ambientale</strong>; negli stessi<br />
anni gli interventi di ampliamento <strong>del</strong><br />
bacino diventano la soluzione urgente<br />
per compensare il deficit idrico <strong>del</strong><br />
lago, arrivato ai livelli più bassi che si<br />
ricordino. Con l’ampliamento, dagli<br />
anni ’60, il lago riacquista un equilibrio<br />
“normale”.<br />
Con lo sviluppo economico e l’aumento<br />
<strong>del</strong> fabbisogno idrico, a metà<br />
anni ’50 si realizza a Castiglione <strong>del</strong><br />
<strong>Lago</strong> il potabilizzatore <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong><br />
lago per l’acquedotto comunale.<br />
Un evento importante, che segna<br />
l’inizio di un confronto organico tra<br />
mondo <strong>del</strong>le amministrazioni e mondo<br />
<strong>del</strong>la ricerca, è il Convegno per la valorizzazione<br />
<strong>del</strong> lago <strong>Trasimeno</strong>, Passignano sul <strong>Trasimeno</strong><br />
18-19 ottobre 1969, promosso<br />
dalla Provincia di Perugia; gli atti di<br />
questo convegno, in copia dattiloscritta<br />
(fig. 1), sono stati trasferiti su supporto<br />
digitale e divulgati dal Progetto Osservatorio<br />
Ambientale <strong>Trasimeno</strong>.<br />
Oltre al presidente <strong>del</strong>la Provincia<br />
e relativi assessori, al convegno intervengono<br />
i sindaci di Passignano, Tuoro,<br />
Magione e Castiglione <strong>del</strong> <strong>Lago</strong>, il<br />
Genio Civile e il provveditorato Opere<br />
Pubbliche, i rappresentanti degli enti<br />
operanti nel comprensorio (Ente Val di<br />
Chiana, Consorzio di Bonifica, Consorzio<br />
pesca), rappresentanti di associazioni<br />
private (Club Velico <strong>Trasimeno</strong>,<br />
FIPS – Federazione Italiana Pesca Sportiva)<br />
e <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>la ricerca e tutela<br />
<strong>ambientale</strong> (Istituto di Idrobiologia e<br />
Pescicoltura <strong>del</strong>l’Università di Perugia,<br />
Laboratorio di Epidemiologia e Salute<br />
Pubblica - LESP).<br />
Il dibattito, preso atto <strong>del</strong>la risoluzione<br />
<strong>del</strong>la carenza idrica con l’ampliamento<br />
<strong>del</strong> bacino, si sviluppa attorno ad<br />
alcuni aspetti di gestione <strong>del</strong> lago, a partire<br />
dai progetti di bonifica <strong>del</strong>le sponde<br />
portato avanti dall’Ente Val di Chiana.<br />
La preoccupazione di fare le scelte<br />
giuste per definire il migliore assetto<br />
territoriale è sottolineata sin dall’inizio<br />
dal presidente <strong>del</strong>la Provincia, Ivano<br />
Rasimelli: ...”non intaccare l’enorme valore<br />
<strong>ambientale</strong> costituito dal <strong>Lago</strong> <strong>Trasimeno</strong>, nell’alternarsi<br />
di canneti, di sponde alte, di sponde basse,<br />
che credo non debba assolutamente essere compromesso,<br />
sul quale occorrono degli interventi che possano<br />
garantirci il valore <strong>ambientale</strong> […] che l’avvenire<br />
<strong>del</strong> lago debba essere assicurato attraverso la<br />
pubblicizzazione sempre più estesa <strong>del</strong>le sue sponde.<br />
Chiunque voglia controllare le carte catastali… si<br />
accorgerà che lungo le sponde esistono una serie di<br />
linee parallele, che sono i successivi riaccatastamenti<br />
[…] Ora noi siamo convinti che, insieme alla difesa<br />
<strong>del</strong>l’ambiente, […] il libero accesso <strong>del</strong> lago è oggi<br />
una condizione <strong>del</strong> suo sviluppo, <strong>del</strong>la sua valorizzazione<br />
turistica”.