Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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1 . S t a t o d e l l e c o n o s c e n z e<br />
5 5<br />
Infine, nel 1999 Spilinga et al. hanno<br />
osservato una massiccia colonizzazione<br />
nel lago di Dreissena polymorpha. Tale<br />
bivalve, altamente infestante e un tempo<br />
confinato nel bacino <strong>del</strong> Volga, fu<br />
involontariamente introdotto in Europa<br />
già a partire dal 1700. Le ripercussioni<br />
osservate sugli ecosistemi lacustri<br />
consistono soprattutto in:<br />
• aumento <strong>del</strong>la trasparenza <strong>del</strong>l’acqua<br />
derivante dalla filtrazione <strong>del</strong> seston<br />
con conseguente diffusione <strong>del</strong>le<br />
piante sommerse,<br />
• modificazione di fondali limosi per<br />
accumulo di gusci vuoti dopo la<br />
morte <strong>del</strong>l’organismo, sedimentazione<br />
di materia organica e nutrienti<br />
derivanti dalle feci e pseudofeci;<br />
• deposizione, dopo la morte, degli<br />
inquinanti accumulati per filtrazione,<br />
diminuzione <strong>del</strong>le concentrazioni<br />
<strong>del</strong>l’ossigeno disciolto dovuta<br />
ai processi respiratori e alla sottrazione<br />
<strong>del</strong> fitoplancton, formazione<br />
di grappoli pesanti sulle comunità<br />
macrofitiche, con possibili effetti<br />
sul galleggiamento <strong>del</strong>le idrofite<br />
(Cingolani et al., 2004) e colonizzazione<br />
sulle valve di Unio e Anodonta<br />
(grossi bivalvi), impedendo i loro<br />
processi vitali.<br />
In conclusione, dal complesso degli studi<br />
effettuati sulla fauna macrobentonica<br />
<strong>del</strong> lago <strong>Trasimeno</strong>, si possono desumere<br />
alcune problematiche principali:<br />
• incremento di specie tolleranti ai<br />
carichi organici e perdita di habitat<br />
e nicchie ecologiche, attribuibili sia<br />
alla crisi idrica che all’incremento<br />
di scarichi (civili, zootecnici e<br />
agricoli);<br />
• massiccia colonizzazione di insetti<br />
molesti (Chironomus thummi plumosus)<br />
con implicazioni di tipo igienicosanitario<br />
per la popolazione locale;<br />
• introduzione di specie alloctone<br />
come Dreissena polymorpha (Spilinga et<br />
al., 2000; Cingolani e Charavgis,<br />
2004), in forte competizione con gli<br />
esponenti malacologici tipici <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong><br />
(Anodonta anatina e Unio spp.);<br />
• necessità di monitoraggi regolari e<br />
reiterati nel tempo, utili a controllare<br />
l’efficienza dei piani di risanamento<br />
<strong>ambientale</strong>.<br />
2.7 La fauna ittica e l’attività di<br />
pesca<br />
L’ittiofauna rappresenta un elemento<br />
fondamentale per l’ecosistema lacustre,<br />
costituendo l’anello terminale <strong>del</strong>la<br />
catena alimentare tipica dei laghi. La<br />
struttura <strong>del</strong>la comunità ittica, pertanto,<br />
fornisce importanti informazioni sullo<br />
stato di qualità <strong>del</strong>l’ambiente acquatico,<br />
dal momento che la conservazione e lo<br />
sviluppo <strong>del</strong>le popolazioni dipendono<br />
dalla possibilità di avere a disposizione<br />
cibo adeguato, habitat idonei alla riproduzione,<br />
buona ossigenazione ecc.<br />
Relativamente a questa componente<br />
sono stati reperiti numerosi lavori<br />
scientifici o tecnici, a testimonianza <strong>del</strong><br />
grande interesse suscitato dall’argomento<br />
non solo per motivi ecologici, ma<br />
anche per questioni economiche. L’attività<br />
di pesca, infatti, riveste a tutt’oggi<br />
un ruolo fondamentale per le popolazioni<br />
locali.<br />
Gran parte dei lavori riguarda la<br />
composizione <strong>del</strong>le popolazioni ittiche;<br />
altri si configurano come approfondimenti<br />
sul comportamento, regime alimentare,<br />
accrescimento, riproduzione,<br />
fisiologia e cause di malattie o di morie<br />
di singole specie.<br />
I primi studi risalgono agli inizi e<br />
alla prima metà <strong>del</strong> novecento ad opera<br />
di vari autori come Polimanti e Gandolfi;<br />
il primo, appassionato di idrobiologia,<br />
fu anche il fondatore <strong>del</strong>la Stazione<br />
Idrobiologica <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong> presso<br />
Monte <strong>del</strong> <strong>Lago</strong> nel 1921, un tempo<br />
sede di una prolifica attività di ricerca