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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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9 0 A r p a U m b r i a 2 0 1 2<br />

alterandone la struttura e modificando il<br />

mo<strong>del</strong>lo di successione.<br />

Per gli shallow lakes il disturbo, dato<br />

dalla risospensione dei sedimenti, ha una<br />

frequenza molto alta (Honti et al., 2007)<br />

e quindi la diversità di specie è elevata, in<br />

accordo con l’ipotesi <strong>del</strong> disturbo intermedio<br />

di Connell (1978); se per questi<br />

laghi la diversità di specie è bassa, le cause<br />

vanno ricercate tra fattori esterni alla<br />

comunità.<br />

4.2 Evoluzione <strong>del</strong><br />

fitoplancton <strong>del</strong> lago<br />

<strong>Trasimeno</strong><br />

I cambiamenti mostrati dal popolamento<br />

fitoplanctonico tra il 1962 e il 2009,<br />

sono evidenziati in maniera dettagliata<br />

sulla base <strong>del</strong>le numerose ricerche condotte<br />

sul lago <strong>Trasimeno</strong>. Sono stati<br />

considerati i risultati degli studi condotti<br />

dal 1962 in poi, poiché quelli precedenti<br />

rappresentano valutazioni qualitative,<br />

piuttosto che quantitative. La frequenza<br />

di campionamento <strong>del</strong>le ricerche condotte<br />

dal 1962 al 1992 è mensile, mentre<br />

quella <strong>del</strong> 2008-2009 è bimestrale. Per<br />

tutti i dati, è stato considerato il valore<br />

medio di densità numerica, piuttosto<br />

che di biomassa/litro, in quanto solo dal<br />

1977 si disponeva di valori di biomassa.<br />

Per la comparazione dei dati è stato<br />

necessario uniformare alcune metodologie<br />

di conteggio. In particolare, le<br />

densità <strong>del</strong>le specie filamentose e coloniali<br />

sono state espresse come numero<br />

di filamenti e di colonie e per tutte le<br />

specie fitoplanctoniche le densità sono<br />

state riportate come ind/l*10 3 .<br />

Dal 1962 al 2009, la densità <strong>del</strong> fitoplancton<br />

è notevolmente cambiata. Nel<br />

corso degli anni si osserva, tranne che<br />

nel 1977, un incremento <strong>del</strong> numero di<br />

individui per litro, con valori particolarmente<br />

elevati e crescenti a partire dagli<br />

anni ’90 (fig. 1).<br />

Nella fig. 2 sono evidenziati i cambiamenti<br />

<strong>del</strong>la struttura <strong>del</strong> fitoplancton<br />

in circa mezzo secolo di osservazioni:<br />

nel ‘62 (Cianficconi, 1968) cloroficee<br />

e bacillarioficee costituiscono il nerbo<br />

<strong>del</strong> popolamento; nel 69-70 (Taticchi,<br />

1971) sono le cloroficee che dominano<br />

nettamente su cianobatteri, crisoficee<br />

e criptoficee-dinoficee; nel ‘73-74<br />

(Di Giovanni et al., 1974) i cianobatteri<br />

dominano su cloroficee, bacillarioficee,<br />

criptoficee-dinoficee; nel ‘77 (Trevisan,<br />

Fig. 1<br />

Valori medi annuali di densità numerica <strong>del</strong> fitoplancton

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