Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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però ci ha permesso anche di adottare<br />
provvedimenti importanti e necessari.<br />
A questo proposito sono state adottate<br />
apposite misure per quanto riguarda la<br />
realizzazione <strong>del</strong>le fasce filtro e l’utilizzazione<br />
agronomica degli effluenti di<br />
allevamento, in modo da potere rimodulare<br />
e migliorare i programmi di azione<br />
per le zone vulnerabili, e disciplinare<br />
l’utilizzo dei prodotti fitosanitari.<br />
Quello che vorrei sottolineare, proprio<br />
riguardo ai i correttivi, è la misura<br />
Q34 per l’incentivazione e la realizzazione<br />
di sistemi di trasformazione di<br />
effluenti suinicoli attraverso le migliori<br />
tecniche disponibili.<br />
Nella misura si prevede l’introduzione<br />
di sistemi di trasformazione<br />
degli effluenti liquidi in effluenti solidi<br />
mediante tecniche di compostaggio e<br />
su paglia, secondo quanto previsto dalle<br />
migliori tecniche per tutti gli allevamenti<br />
suinicoli con stalle sopra ai 250<br />
UBA. Il provvedimento, inoltre, prevede<br />
per le aziende l’obbligo, in caso di<br />
utilizzazione agronomica, di acquisire la<br />
disponibilità dei terreni per almeno tre<br />
anni e di ricorrere alle migliori tecniche<br />
disponibili per la loro utilizzazione. La<br />
misura prevede anche l’introduzione <strong>del</strong><br />
Documento unico di comunicazione da<br />
compilare, tramite apposita procedura<br />
informatizzata, al fine di migliorare l’efficienza<br />
<strong>del</strong>la pubblica amministrazione.<br />
Infine, si prevede la presentazione<br />
<strong>del</strong> Piano di utilizzazione agronomica,<br />
sottoscritto da tutti i soggetti responsabili<br />
<strong>del</strong>l’intero ciclo, in modo da garantire<br />
che dal produttore fino all’utilizzatore<br />
agronomico ci sia una sinergia per<br />
il raggiungimento <strong>del</strong>l’obiettivo. A tutto<br />
ciò deve far seguito anche l’implementazione<br />
dei controlli e dei monitoraggi.<br />
L’altra misura che tocca questo territorio<br />
è la fissazione dei limiti massimi<br />
di capi suini installabili. La misura<br />
prevede che l’autorizzazione per nuovi<br />
allevamenti suinicoli per i comuni di<br />
Castiglione <strong>del</strong> <strong>Lago</strong> e di Magione, venga<br />
subordinata ad una verifica di sostenibilità<br />
<strong>ambientale</strong> comprensiva <strong>del</strong>la<br />
valutazione <strong>del</strong>l’effetto di accumulo <strong>del</strong><br />
carico equivalente nel bacino idrografico<br />
<strong>del</strong> corpo idrico ricettore. Tale verifica<br />
è sottoposta a parere obbligatorio<br />
<strong>del</strong>l’Autorità <strong>ambientale</strong> competente.<br />
È chiaro che per quanto riguarda<br />
gli impianti soggetti a Via, la verifica di<br />
sostenibilità è ricompresa nella stessa<br />
procedura.<br />
Insieme agli aspetti qualitativi legati<br />
al comparto agro-zootecnico, il piano<br />
di tutela dà una risposta anche al Piano<br />
stralcio <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong>, mirato al contenimento<br />
degli apporti di fosforo e azoto<br />
dal civile.<br />
E su questo, la Regione <strong>Umbria</strong>,<br />
nell’ambito degli interventi previsti<br />
nel piano, ha approvato e finanziato,<br />
insieme al Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente,<br />
un intervento strategico, che dà un forte<br />
impulso alla mitigazione di questo<br />
impatto, in quanto intercetta, con il<br />
sistema fognario, tutte le reti scolanti<br />
che vanno sul lago, il 90% di fosforo<br />
e azoto e poi li porta alla depurazione<br />
nella località Madonna <strong>del</strong> Soccorso.<br />
Una depurazione spinta che permette di<br />
garantire il minor impatto possibile.<br />
Il secondo lotto prevede anche l’utilizzazione<br />
agronomica di ciò che esce<br />
dal depuratore. L’aspetto legato al Piano<br />
stralcio <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong> che è stato oggetto<br />
anche <strong>del</strong>la nostra pianificazione, è rappresentato<br />
dalla determinazione dei prelievi.<br />
Dalla tabella (tab. 1) si può vedere<br />
che dai 6 milioni di metri cubi circa che<br />
si consumavano nel 2000, si è arrivati<br />
all’azzeramento dei prelievi.<br />
Il piano regionale acquedotti trova<br />
la sua conclusione nel 2007, ma già nel<br />
2005 era stato realizzato l’intervento di<br />
eliminazione dei prelievi dal lago per<br />
uso idropotabile.