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Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria

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3 8 6 A r p a U m b r i a 2 0 1 2<br />

però ci ha permesso anche di adottare<br />

provvedimenti importanti e necessari.<br />

A questo proposito sono state adottate<br />

apposite misure per quanto riguarda la<br />

realizzazione <strong>del</strong>le fasce filtro e l’utilizzazione<br />

agronomica degli effluenti di<br />

allevamento, in modo da potere rimodulare<br />

e migliorare i programmi di azione<br />

per le zone vulnerabili, e disciplinare<br />

l’utilizzo dei prodotti fitosanitari.<br />

Quello che vorrei sottolineare, proprio<br />

riguardo ai i correttivi, è la misura<br />

Q34 per l’incentivazione e la realizzazione<br />

di sistemi di trasformazione di<br />

effluenti suinicoli attraverso le migliori<br />

tecniche disponibili.<br />

Nella misura si prevede l’introduzione<br />

di sistemi di trasformazione<br />

degli effluenti liquidi in effluenti solidi<br />

mediante tecniche di compostaggio e<br />

su paglia, secondo quanto previsto dalle<br />

migliori tecniche per tutti gli allevamenti<br />

suinicoli con stalle sopra ai 250<br />

UBA. Il provvedimento, inoltre, prevede<br />

per le aziende l’obbligo, in caso di<br />

utilizzazione agronomica, di acquisire la<br />

disponibilità dei terreni per almeno tre<br />

anni e di ricorrere alle migliori tecniche<br />

disponibili per la loro utilizzazione. La<br />

misura prevede anche l’introduzione <strong>del</strong><br />

Documento unico di comunicazione da<br />

compilare, tramite apposita procedura<br />

informatizzata, al fine di migliorare l’efficienza<br />

<strong>del</strong>la pubblica amministrazione.<br />

Infine, si prevede la presentazione<br />

<strong>del</strong> Piano di utilizzazione agronomica,<br />

sottoscritto da tutti i soggetti responsabili<br />

<strong>del</strong>l’intero ciclo, in modo da garantire<br />

che dal produttore fino all’utilizzatore<br />

agronomico ci sia una sinergia per<br />

il raggiungimento <strong>del</strong>l’obiettivo. A tutto<br />

ciò deve far seguito anche l’implementazione<br />

dei controlli e dei monitoraggi.<br />

L’altra misura che tocca questo territorio<br />

è la fissazione dei limiti massimi<br />

di capi suini installabili. La misura<br />

prevede che l’autorizzazione per nuovi<br />

allevamenti suinicoli per i comuni di<br />

Castiglione <strong>del</strong> <strong>Lago</strong> e di Magione, venga<br />

subordinata ad una verifica di sostenibilità<br />

<strong>ambientale</strong> comprensiva <strong>del</strong>la<br />

valutazione <strong>del</strong>l’effetto di accumulo <strong>del</strong><br />

carico equivalente nel bacino idrografico<br />

<strong>del</strong> corpo idrico ricettore. Tale verifica<br />

è sottoposta a parere obbligatorio<br />

<strong>del</strong>l’Autorità <strong>ambientale</strong> competente.<br />

È chiaro che per quanto riguarda<br />

gli impianti soggetti a Via, la verifica di<br />

sostenibilità è ricompresa nella stessa<br />

procedura.<br />

Insieme agli aspetti qualitativi legati<br />

al comparto agro-zootecnico, il piano<br />

di tutela dà una risposta anche al Piano<br />

stralcio <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong>, mirato al contenimento<br />

degli apporti di fosforo e azoto<br />

dal civile.<br />

E su questo, la Regione <strong>Umbria</strong>,<br />

nell’ambito degli interventi previsti<br />

nel piano, ha approvato e finanziato,<br />

insieme al Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente,<br />

un intervento strategico, che dà un forte<br />

impulso alla mitigazione di questo<br />

impatto, in quanto intercetta, con il<br />

sistema fognario, tutte le reti scolanti<br />

che vanno sul lago, il 90% di fosforo<br />

e azoto e poi li porta alla depurazione<br />

nella località Madonna <strong>del</strong> Soccorso.<br />

Una depurazione spinta che permette di<br />

garantire il minor impatto possibile.<br />

Il secondo lotto prevede anche l’utilizzazione<br />

agronomica di ciò che esce<br />

dal depuratore. L’aspetto legato al Piano<br />

stralcio <strong>del</strong> <strong>Trasimeno</strong> che è stato oggetto<br />

anche <strong>del</strong>la nostra pianificazione, è rappresentato<br />

dalla determinazione dei prelievi.<br />

Dalla tabella (tab. 1) si può vedere<br />

che dai 6 milioni di metri cubi circa che<br />

si consumavano nel 2000, si è arrivati<br />

all’azzeramento dei prelievi.<br />

Il piano regionale acquedotti trova<br />

la sua conclusione nel 2007, ma già nel<br />

2005 era stato realizzato l’intervento di<br />

eliminazione dei prelievi dal lago per<br />

uso idropotabile.

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