Tutela ambientale del Lago Trasimeno - ARPA Umbria
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degli umbri. Solo così potremo iniziare<br />
ad immaginare di costruire dei percorsi<br />
e <strong>del</strong>le attività sul lago, non solo quando<br />
c’è acqua bassa e diventa quindi necessario<br />
intervenire progettando grandi opere,<br />
pur assolutamente positive e straordinarie<br />
come quella ancora in corso per<br />
l’adduzione <strong>del</strong>l’acqua da Montedoglio,<br />
di cui è stato inaugurato il primo stralcio<br />
proprio nei giorni scorsi, un’opera<br />
che garantisce a questo territorio acqua<br />
per l’agricoltura e l’agricoltura è anche<br />
paesaggio. Ma non possiamo immaginare<br />
il lago solo come un bacino d’acqua.<br />
Il lago è un territorio di cui l’acqua è<br />
una parte, ma tutto il resto è rappresentato<br />
dalle colline, dai borghi di questo<br />
nostro <strong>Trasimeno</strong>. Dobbiamo quindi<br />
pensare anche ad interventi quotidiani<br />
che esulano dalla logica <strong>del</strong>l’emergenza.<br />
Abbiamo l’esigenza di recuperare<br />
appieno questa comprensione, sia sulle<br />
questioni legate alle colline, e quindi<br />
sulla questione <strong>del</strong>la lavorazione dei<br />
campi, sia sulla garanzia <strong>del</strong> normale<br />
deflusso <strong>del</strong>le acque. Lo dimostrano i<br />
fatti di questi giorni, con un lago che<br />
potrebbe ancora contenere senza problemi<br />
qualche milione di metri cubi di<br />
acqua e al contempo i nostri comuni<br />
praticamente sott’acqua. Penso al comune<br />
di Castiglione <strong>del</strong> <strong>Lago</strong>, a quello di<br />
Magione, o a quello di Corciano, dove<br />
si è verificato il terribile episodio <strong>del</strong>la<br />
morte di un volontario mentre interveniva<br />
per cercare di mitigare gli effetti<br />
di fossi e torrenti che ormai, appena<br />
piove per un giorno, esondano perché<br />
non hanno più manutenzione. E questa<br />
credo sia una questione che le istituzioni<br />
insieme devono porsi, recuperando il<br />
rapporto con gli agricoltori, recuperando<br />
il rapporto con il territorio. Proprio<br />
per garantire quell’ordinaria attività di<br />
manutenzione che esisteva fintanto che<br />
esisteva il mondo contadino. Oggi dobbiamo<br />
recuperare tutto ciò innanzitutto<br />
come patrimonio culturale, oltre che<br />
come intervento pratico. Questo per il<br />
territorio, ma la stessa cosa vale anche<br />
per il bacino <strong>del</strong> lago. Perché i pescatori<br />
negli anni non hanno solo pescato, ma<br />
hanno curato la manutenzione ordinaria<br />
<strong>del</strong> lago, la manutenzione ordinaria<br />
<strong>del</strong> canneto., per quanto con metodi<br />
oggi non più proponibili, dal momento<br />
che il canneto veniva ciclicamente bruciato.<br />
Resta però l’esigenza di garantire<br />
la manutenzione <strong>del</strong> canneto come<br />
un elemento fondamentale. E se non<br />
operiamo questi passaggi con la cura,<br />
l’attenzione e i monitoraggi necessari<br />
– che anzi si stanno già facendo e che<br />
dobbiamo intensificare in maniera tale<br />
da mettere il lago al riparo da qualsiasi<br />
elemento inquinante –, se non recuperiamo<br />
queste pratiche non risolveremo<br />
i problemi <strong>del</strong> nostro lago. Il <strong>Trasimeno</strong><br />
continuerà a vivere momenti di tensione,<br />
sia per l’acqua, sia per l’abuso di<br />
concimi in agricoltura o altre tecniche<br />
agricole che in qualche modo vengono<br />
praticate lungo le rive <strong>del</strong> lago. Abbiamo<br />
vissuto tutta la fase <strong>del</strong> granoturco, che<br />
abbiamo considerato non solo eccessivamente<br />
idrovoro ma anche eccessivamente<br />
inquinante rispetto alle acque. Oggi<br />
siamo nella fase <strong>del</strong> pomodoro, non<br />
sappiamo – e sfortunatamente non lo<br />
sanno nemmeno gli agricoltori – quale<br />
produzione faremo domani, ma se non<br />
definiamo tecniche e modalità anche di<br />
coltura e pratiche agricole, sicuramente<br />
questi problemi si riproporranno. Credo<br />
comunque che un grande lavoro sia<br />
stato fatto a partire dal piano stralcio,<br />
che sicuramente rappresenta una pietra<br />
miliare per le pratiche di valorizzazione<br />
e di tutela <strong>del</strong> lago <strong>Trasimeno</strong>. Penso<br />
però che questo lavoro dovrà essere<br />
aggiornato, dovrà essere integrato con<br />
elementi che ancora mancano e che<br />
possono far diventare un lavoro quotidiano<br />
il monitoraggio, le pratiche agri-